Con Il Cielo di Berlino, Bosco costruisce un’atmosfera sospesa tra nostalgia e dolcezza, affidandosi a una strumentazione minimale che esalta la delicatezza del suo racconto. Il sound acustico, fatto di chitarre leggere e arrangiamenti essenziali, conferisce al brano una dimensione intima e riflessiva, quasi fosse una confessione a cuore aperto.
La scelta di lasciare ampio spazio alla voce si rivela vincente: ogni parola risuona con chiarezza, trasportando l’ascoltatore nella dimensione emotiva del pezzo. Il testo è semplice ma incisivo, e affronta il tema della separazione senza drammi eccessivi, ma con una consapevolezza matura. L’immagine del cielo di Berlino diventa simbolo di una distanza incolmabile, ma anche di un orizzonte nuovo da cui ripartire. Un brano che colpisce per la sua autenticità e la capacità di far emergere la bellezza anche nei momenti di perdita.
“Il Cielo di Berlino” è un brano molto personale. Cosa ti ha spinto a raccontare questa storia?
Mi spinge sempre il bisogno di portare le emozioni al di fuori di me. Col tempo ho capito che non conosco molti modi per esprimerle come vorrei, quindi scelgo di scrivere canzoni. È quasi una terapia, è vivo nella speranza che possa essere una terapia anche per chi mi ascolta.
Nel pezzo si avverte un dualismo tra malinconia e speranza. Quanto è stato difficile trovare questo equilibrio?
È stato molto difficile arrivare alla consapevolezza che, nonostante l’immenso dolore provato, tutto cambia e tutto va avanti. Così ho fatto io, così proviamo a fare tutto in qualche modo, e la malinconia è segno che ciò che abbiamo vissuto ci ha fatto stare bene, mentre la speranza è segno che siamo ancora disposti a cercare il bene altrove.
Parli spesso del peso della distanza nella storia che racconti. Quanto ha influito questo elemento nella scrittura del brano?
Se non fossimo stati distanti non avrei mai scritto questo pezzo, quindi lo considero fondamentale.
Anche il videoclip sembra giocare molto sulla memoria e sul ricordo. Com’è nata l’idea di usare immagini d’archivio e riprese dal telefono?
L’idea è nata per gioco, ho iniziato creando un reel per Instagram e tiktok in cui mettevo la canzone come sottofondo di un mio video di anni fa, e l’idea mi è subito piaciuta e ho deciso di fare la stessa cosa per tutta la canzone.
Qual è il messaggio che vorresti arrivasse a chi ascolta “Il Cielo di Berlino”?
Di lasciar andare, rendersi conto che a volte è giusto dirsi addio, che la vita va avanti comunque e che si tornerà sempre a sorridere.