Dal 13 dicembre 2024 è disponibile sulle piattaforme digitali di streaming e in rotazione radiofonica “Diceva una canzone”, il nuovo singolo di Daniel Meguela.
“Diceva una canzone” è un brano che racconta le emozioni degli amori giovanili: relazioni intense e appassionate che, pur essendo brevi come un ballo, lasciano tracce indelebili in chi le vive. Questi amori rappresentano ciò che avrebbe potuto essere, ma che non è stato, complice la giovane età e la sua inevitabile leggerezza.
Conosciamo meglio l’artista!
Come e quando nasce la tua passione per la musica?
La mia passione per la musica nasce per caso quando, all’età di 6 anni, mi sono avvicinato al pianoforte. È stato un incontro quasi fortuito, ma da quel momento è nato un amore duraturo che mi accompagna ancora oggi. Il pianoforte è diventato una parte essenziale della mia vita, ma ho sempre cercato di preservarne la magia e l’intimità, usandolo esclusivamente per comporre le mie canzoni. È uno spazio creativo unico, quasi segreto, che mi permette di esprimere ciò che sento in modo autentico e personale. Forse è proprio questo approccio che ha reso la mia relazione con la musica così speciale e longeva.
Numerose le tue collaborazioni prima da ballerino poi come musicista con personaggi del calibro di Claudio Baglioni, Paolo Carta. Quale ti è rimasta maggiormente impressa?
Ogni collaborazione è stata unica e speciale, ma se devo sceglierne una che mi è rimasta maggiormente impressa, direi quella con Claudio Baglioni. Lavorare con un artista del suo calibro è stata un’esperienza straordinaria: la sua professionalità, la sua capacità di emozionare attraverso la musica e la sua dedizione sono state per me fonte di grande ispirazione. È stato un privilegio condividere momenti artistici così intensi e significativi.
Raccontaci il tuo singolo “Diceva una canzone”: commenti, messaggio che vuoi lanciare a chi ascolta, ispirazione.
“Diceva una canzone” è un viaggio emozionale che ci riporta agli amori giovanili, quei primi amori che, pur nella loro ingenuità e imperfezione, ci segnano profondamente e diventano le fondamenta di ciò che siamo oggi, anche nelle relazioni adulte e più consapevoli. È vero che il primo amore non si scorda mai: è il primo battito forte, il primo dolore, la prima gioia condivisa. Attraverso questa canzone, voglio celebrare quei ricordi, non con nostalgia, ma con gratitudine, perché sono stati passi fondamentali nel cammino verso una maturità emotiva. Il messaggio che spero arrivi a chi ascolta è che ogni amore, piccolo o grande, lascia una traccia indelebile e contribuisce a farci diventare la versione migliore di noi stessi.
Con quale artista del panorama italiano o internazionale vorresti collaborare?
Mi piacerebbe moltissimo collaborare con Eros Ramazzotti per quanto riguarda il panorama italiano. La sua carriera straordinaria e la sua capacità di comunicare emozioni universali attraverso la musica lo rendono un punto di riferimento per me. Sul piano internazionale, invece, mi affascinerebbe lavorare con Jared Leto: la sua poliedricità come artista, sia nella musica con i Thirty Seconds to Mars che nel cinema, lo rende una figura unica e fonte di grande ispirazione. Entrambi rappresentano per me un equilibrio perfetto tra talento, creatività e passione per l’arte.
Con quale artista invece trovi di avere dei punti in comune nel tuo modo di fare musica?
Trovo di avere molti punti in comune con Cesare Cremonini. Mi riconosco nella sua capacità di raccontare emozioni autentiche attraverso testi che sanno essere sia poetici che immediati, e nella cura che dedica agli arrangiamenti, sempre raffinati ma accessibili. Come lui, cerco di creare un equilibrio tra una melodia coinvolgente e un messaggio profondo, capace di arrivare al cuore di chi ascolta. Inoltre, apprezzo la sua continua evoluzione artistica, un aspetto che sento molto vicino al mio modo di vivere la musica.
Quali sono i progetti per il tuo futuro?
In questo momento della mia vita, il mio obiettivo principale è far conoscere il più possibile i miei nuovi brani, concentrandomi sulla promozione, soprattutto attraverso performance live. Credo che il contatto diretto con il pubblico sia insostituibile per trasmettere le emozioni che ci sono dietro ogni canzone.
Per il futuro, però, ho un sogno chiaro: dedicarmi al cinema. Mi piacerebbe esplorare questo mondo sia nelle vesti di produttore che di soggettista e sceneggiatore, perché, in fondo, la cosa che amo di più è scrivere. Ho tante storie nel cassetto, storie che penso meritino di essere raccontate e condivise. Potrebbe essere interessante iniziare proprio con un film ispirato a una delle mie ultime canzoni, dando vita a un progetto che unisca musica e narrazione visiva. Sarebbe un modo straordinario per ampliare il mio linguaggio artistico e comunicativo.