Quando l’ansia diventa padrona della mente, bisogna addormentare il proprio cervello, fermarlo e non farlo più correre, indurre una vera e propria “CALMA ARTIFICIALE”.
Questo testo parla apertamente di temi come l’uso di droghe, l’alcol, la dipendenza e il disagio esistenziale, con toni crudi e diretti. Un ciclo distruttivo di abuso di sostanze come un modo per fuggire dalle ansie e dai problemi. Nonostante sembri trarre una sorta di sollievo temporaneo, la mente tornerà in balia di sé stessa in poco tempo.
C’è una tensione tra l’illusione del sollievo e il malessere profondo, evidenziata dalle ripetizioni dell’aumento delle dosi e della continua ricerca di un senso di pace che però non arriva mai.
Un mix di rassegnazione e auto-sabotaggio, che riflette una mentalità distruttiva ma consapevole.