Intervista a Kikkombo: la ricerca di calore umano con “Freddo Freddo”

Kikkombo: “Freddo Freddo” è un viaggio dentro l’anima per riscoprire il calore umano

Con il nuovo singolo Freddo Freddo, Kikkombo, alias Francesco Montisano, ci porta in un viaggio introspettivo alla ricerca di calore e umanità.

Il brano, nato nel 2006 e ora rivisitato con un finale inedito, rappresenta un’evoluzione nel percorso artistico di Kikkombo e una nuova direzione sonora.

Disponibile su tutte le piattaforme digitali, Freddo Freddo esplora temi universali come la solitudine e il desiderio di evasione, invitando l’ascoltatore a “tornare” nei luoghi e nelle relazioni che riscaldano il cuore.

In questa intervista esclusiva, Kikkombo ci racconta cosa ha ispirato questo brano così intimo, come è nata la collaborazione con Dhany e Joe Pisto, e quali messaggi spera di trasmettere attraverso la sua musica.

Intervista a Kikkombo: La ricerca di calore umano con “Freddo Freddo”

“Freddo Freddo” è un brano che evoca una forte ricerca di calore umano in un mondo che percepisci sempre più freddo. Qual è stato il momento o l’ispirazione che ti ha spinto a rivisitare questo pezzo oggi, tanti anni dopo la sua prima versione del 2006?

Ho scritto questo brano nel lontano 2004 quando la situazione musicale e sociale iniziava a decadere più velocemente in conseguenza all’avanzare della tecnologia e di internet. Purtroppo questo tema dopo 20 anni non solo è ancora attuale ma si è amplificato negativamente, specchio di una società sempre meno sociale e sempre più social. “Freddo Freddo” descrive quella che nei primi anni 2000 era una sensazione e ora è una realtà che stiamo vivendo con un certo disagio. 

Nel finale inedito di “Freddo Freddo” si uniscono le voci di Dhany e Joe Pisto. Come è nata la collaborazione con loro e in che modo le loro voci arricchiscono il messaggio del brano?

Dhany è la cantante con cui ho collaborato fin dall’inizio per questo progetto nato nel 2000, tanti concerti con 12 grandi musicisti (cosa ora impensabile), televisione, musical, teatri, eventi, con lei ho scritto il testo di 3 brani dell’album che ha cantato come solista “Dina”, “Il tempo di noi due” e “Volo” cantato in coppia con Joe Pisto, bravissimo cantante/chitarrista, docente di Canto Jazz al conservatorio di Bologna, abbiamo suonato insieme per diversi anni e scritto un brano “Can it be forever” che fa parte dell’album “Wild Bloom” Marina Santelli feat. Kikkombo, uscito nel 2011. Dhany da oltre 25 anni è tra le protagoniste della dance mondiale, vanta diversi successi e collaborazioni con Benny Benassi. Joe è un cantante jazz bravissimo con uno scat incredibile e collaborazioni internazionali, le loro voci che si liberano dal tema corale nel finale di “Freddo Freddo” è il giusto omaggio al loro talento per evidenziare le frasi del testo che chiudono il brano. “Freddo Freddo” è un brano ispirato stilisticamente alla musica brasiliana ed è stato pubblicato anche nell’album “Comprei um sofà” del cantante/chitarrista brasiliano Caio Chagas nel 2017.

In questo singolo, trasmetti il desiderio di evasione con immagini evocative come “Dove c’è sempre il sole, dove la gente ride di più”. Quali sono per te i luoghi – fisici o emotivi – dove riesci a trovare questo calore e questa leggerezza?

Ognuno di noi può associare sensazioni positive dai luoghi più differenti per lo più legati alle persone con cui si vivono e condividono le esperienze, credo che rifugiarsi nei luoghi “dove si sta bene” e frequentare belle persone “con cui stai bene” sia fondamentale per tutti, ma dato che questo non è sempre possibile, bisogna trovare il modo e il tempo per andare “Dove c’è sempre il sole, dove la gente ride di più” per riequilibrare il corpo e l’anima.

Hai parlato di Freddo Freddo come parte di una raccolta di brani inediti che rappresenta una nuova fase artistica per te. In che modo senti che il tuo percorso e il tuo sound si sono evoluti rispetto al passato?

“Freddo Freddo” fa parte dell’album intitolato KIKKOMBO come il progetto, 11 brani originali con in più una versione in piano solo del brano “DIna” eseguita dal pianista jazz Alessandro Altarocca. Questo album ha una storia particolare, dopo aver scritto e registrato i primi 3 brani nel 2004 (“Freddo Freddo”, “Ci son rimasto male” e “Volo”) sono successe un po’ di cose…

Ai tempi lavoravo anche per un’etichetta discografica che mi offrì una somma importante (che oggi sarebbe impensabile) per pubblicare i miei primi 3 brani in vista di un album. Poco dopo ho avuto la possibilità di presentare i brani ad alcune major grazie a Daniele Benati (Bengi cantante dei Ridillo, altro ospite in due brani dell’album e coautore di “Poche favole”) e due di queste case discografiche sembravano interessate ma alla fine non si concluse nulla e tornai da quella che mi aveva offerto il primo contratto che a quel punto però decise di pubblicare in sordina solamente un EP con “Freddo Freddo” in 3 version (radio edit, a cappella, instrumental) offrendomi ovviamente una cifra ben più bassa.

La registrazione e la produzione di tutti e 11 i brani che avevo scritto è durata due anni (altra cosa impensabile oggi) con la partecipazione di oltre 30 grandi musicisti. Poi una volta concluso l’album (dopo la delusione per i mancati contratti discografici) sono mi sorti alcuni dubbi, ho pensato che l’album fosse troppo eterogeneo e di nicchia, non c’era un cantante principale, 3 brani li avevo cantati io che non sono un cantante, poi ho pensato che forse era meglio dare i brani a qualche voce importante e conosciuta (mandai un brano a Giorgia e a Mina e uno a Samuele Bersani che molto gentilmente fu l’unico a rispondermi).

Nel frattempo gli anni passavano e il cambiamento descritto in “Freddo Freddo” iniziava a farsi sentire sempre di più, le possibilità per portare avanti un progetto live e discografico con 12 musicisti diventava sempre più impossibile. Fortunatamente tutti i musicisti e i cantanti che hanno fatto parte di questo progetto negli oltre 10 anni di attività hanno avuto una eccellente carriera individuale e le tantissime collaborazioni di ognuno di loro ne testimonia il valore (tour e dischi con Zucchero, Morandi, Mina, Lucio Dalla, Michael Bublè, Dee Dee Bridgewater, Vasco Rossi, Mario Biondi, Jovanotti, Cesare Cremonini, Antonella Ruggiero, Andrea Mingardi, Eugenio Finardi, Riccardo Fogli, Nek, Elio e le Storie Tese, Ladri di biciclette, Paolo Belli, Ligabue….solo per citarne alcuni solo nel pop, poi molti suonano nelle grandi orchestre jazz e nelle orchestre televisive in Italia e all’estero).

Quindi ritornando a “Freddo Freddo” e all’album KIKKOMBO, nel 2021 alla fine del periodo Covid ispirato dalla frase ricorrente “Andrà tutto bene” decisi di pubblicare il singolo “Sembra andare tutto bene” e successivamente ho riaperto le tracce di tutti i brani per rifare completamente il mix e il master e ho pubblicato altri 8 singoli fino all’album completo uscito il 18 novembre 2024, mi sembrava giusto che dopo quasi 20 anni questi brani uscissero finalmente dal mio computer.

Il brano sembra portare un messaggio universale di introspezione e speranza. Quale pensi sia il ruolo della musica nell’aiutare le persone a ritrovare se stesse e a sfuggire dalla routine?

La musica può essere un messaggio universale, può spostare gente e equilibri, la musica è cultura, arte, educazione, disciplina, socialità, condivisione…la musica fa bene, può cambiare l’umore, dare speranza, abbattere barriere, a volte la musica è magia, ti incanta, ti fa viaggiare la mente, ti può far provare mille sensazioni diverse, la musica riesce a dare un senso alla vita di tante persone e a volte può anche salvarle, la musica puoi studiarla, praticarla, ascoltarla per tutta la vita. Per quanto mi riguarda dovrebbe avere molta più importanza dal punto di vista culturale, sociale ed educativo ma in Italia la situazione è sempre più difficile. In ogni caso la musica può aiutare molto tutti e chi ha la sensibilità e la fortuna di percepire le vibrazioni che emette e decide di imparare a suonare uno strumento o a cantare ha qualcosa in più di importante su cui contare in ogni momento, per questo nel 2012 ho deciso di fondare una scuola di musica che educasse a questi principi e per unire i musicisti e le persone migliori con cui ho avuto la fortuna di lavorare in questi oltre 30 anni di musica.