Intervista con il progetto vicentino Slow Rush

Disponibile su tutte le piattaforme da venerdì 22 marzo 2024 il nuovo disco degli Slow Rush“Quiet Lies, Loud Talks” è un EP autoprodotto di 5 tracce + 1 che conclude un lungo periodo di assestamento per la band Alt-Rock vicentina a causa di diversi cambi di formazione. Ne racchiude il lavoro e l’evoluzione degli ultimi due anni, ancora in cerca della propria vera identità. Il filo conduttore tra una canzone e l’altra è una storia d’amore con le sue dualità tra felicità e rancore, gioia e rabbia, unione e abbandono, raccontata attraverso le illustrazioni di Conta (Gianluca Contarin). Il 23 ottobre 2023 è uscito il videoclip del singolo estratto dal disco “Deadly London”, seguito dalla pubblicazione di una Live Session di “Mary Jane!” pubblicata il 29 febbraio 2024.

Il vostro progetto musicale nasce nel 2020. Come sentite di essere cambiati in questi quattro anni?

Sicuramente c’è stato un cambiamento sia a livello personale che come gruppo. Quattro anni fa, utilizzare parole come “stabile” e “lavoro continuativo” sembravano una barzelletta, mentre ad oggi è la nostra realtà.

Tante riflessioni, stimoli ed indubbiamente una grande crescita sotto diversi aspetti. 

Musicalmente abbiamo avuto delle soddisfazioni per noi importanti, esibirsi è sempre un piacere e vedere i nostri miglioramenti ci fa capire che qualcosa di giusto lo stiamo facendo. Finalmente, nel 2024, siamo riusciti ad avere una formazione stabile e ad essere un gruppo di amici (che Eva definisce gruppo di supporto emotivo), non limitandoci solo “a suonare insieme”. 

Ci sono state molte cose belle ed alcune difficoltà, alla quale fortunatamente non ci siamo fermati altrimenti, probabilmente, la nostra esistenza come “Slow Rush” sarebbe cessata. 

Abbiamo iniziato nel 2020 come progetto Punk e della formazione iniziale è rimasta solo Eva. Successivamente, Yari è entrato come primo componente a settembre dello stesso anno. Nel corso degli anni ci sono state alcune sostituzioni fino ad arrivare alla formazione definitiva con Daniel ed Enrico. 

“Dai 19 ai 23 anni ho avuto un cambiamento abissale, anche per come vedo e sento la musica stessa.

Questi anni sono stati complicati, come se avessi vissuto una rivoluzione interiore. Ho riscoperto cose che pensavo di odiare, ho imparato un paio di cose, ad esempio che gli amici non mentono e che vale la pena di mettersi alla prova. 

Mi sono messa spesso in discussione, cosa che non facevo all’inizio di questo progetto, ed ho imparato cosa vuol dire essere parte di un team, anche se ci abbiamo messo un po’ ad ingranare.

Alcune persone che abbiamo incontrato durante il nostro percorso non erano le più adatte, ma non mi sono mai rassegnata a trovare le mie persone, gli Slow Rush di oggi.” -Eva Trappolin

I vostri pezzi raccontano di avventure mistiche, incontri karmici e amori tragici. Ce ne parlate meglio?

Detto in modo più semplice trattiamo delle disavventure di Eva, principalmente. 

Le avventure mistiche sono quelle situazioni e contesti in cui finiamo per caso, che portano a risvolti imprevedibili e finali pazzeschi. Ad esempio, potrebbe essere apparentemente una serata normale dopo un nostro concerto e, alle due del mattino in una “panzerotteria” a Verona, il multiverso ha deciso di presentarci una versione umana di CJ di GTA San Andreas, una disputa tra paesi balcanici e sud Italia, un passeggino rubato per errore da un gruppo di ragazze e una gran bevuta con gli Umberto Emo (che ha portato ad una data assieme lo scorso Marzo). 

Questo aneddoto rientra anche nel discorso “incontri karmici”. In maniera più approfondita sarebbero quelle persone nella quale ci imbattiamo e che ci lasciano qualcosa di speciale, anche un semplice bel ricordo.

L’ultima parte, “amori tragici”, è legata alle relazioni traballanti ed instabili. Eva scrive spesso testi sulle sue vicende amorose che finiscono in maniera tragica. Purtroppo il mondo LGBT ha al suo interno troppo fuoco e fiamme.

Come descrivereste la città di Vicenza dal punto di vista musicale?

Pur essendo una città abbastanza piccola, Vicenza è una grande realtà musicale, attiva per tutti i generi musicali, in continuo fermento, dove la proposta non è mai mancata e tutt’ora non manca.

Purtroppo, nel corso degli anni molti locali hanno chiuso o molti festival estivi hanno smesso di essere organizzati, riducendo le possibilità alle band locali di esibirsi, ma questo, a quanto pare, non frena le persone dalla voglia di continuare a mettersi in gioco.

Abbiamo la fortuna di avere vicino uno spazio come il Bocciodromo – anche se non sappiamo, purtroppo, per quanto ancora a causa del cantiere della TAV – a cui teniamo molto e che ci ha ospitato diverse volte, l’ultima a Marzo per il release party del nostro ultimo EP “Quiet Lies, Loud Talks”. È tappa di un sacco di band italiane ed estere di praticamente qualsiasi genere e nazione.

Come è nata la collaborazione con Conta per quanto riguarda le illustrazioni?

Gianluca Contarin è un amico di Yari. Pensando ad un possibile Artwork per il disco ed i singoli, è uscito il suo nome. All’inizio volevamo delle copertine in stile Comic, così abbiamo proposto a Gianluca di lavorare con noi a questo progetto, spiegando il flusso del disco e facendogli ascoltare le tracce in anteprima. 

Dove potremo ascoltarvi prossimamente?

Dal vivo ci sono alcuni eventi in programma. Questo maggio abbiamo già suonato a Padova e Vicenza, ma prossimamente suoneremo a Verona il 31/05, a Montebelluna l’01/06, al Lucky Brews a Vicenza il 28/06 e all’ INGRUMÀ Festival di Santorso il 06/07.

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