BOSCO: le dipendenze, la musica, il futuro e molto altro nell’intervista

É uscito venerdì 22 marzo 2024 il nuovo singolo dei Bosco, fuori per McFly Dischi / Ingrooves dal titolo “Tu (e la cocaina)“, disponibile su tutte le principali piattaforme di streaming e in radio.

“Tu (e la Cocaina)” è una canzone che si addentra nelle profondità delle dipendenze, con un focus particolare sulle relazioni tossiche e l’isolamento. Attraverso un testo potente e melodie ipnotiche, i Bosco aprono una finestra su un mondo costellato di eccessi e desiderio di evasione. L’ispirazione arriva dalle atmosfere inquietanti e decadenti di Caligari e dalla periferia di Roma. Il risultato è una narrazione cruda e intensa che rispecchia il disagio delle relazioni moderne. Il singolo è un autentico viaggio emotivo, che guida gli ascoltatori attraverso un percorso pieno di alti e bassi nelle relazioni umane: momenti di pura gioia alternati a profonde riflessioni sulla malinconia.

E noi li abbiamo intervistati a riguardo: le dipendenze, la musica, il futuro e molto altro. Ecco cosa ci hanno raccontato.

Che cosa significa per voi fare un brano sul tema delle dipendenze, e cosa c’è del vostro vissuto qui dentro?

È un modo per raccontare una storia che mi ha colpito (“Non essere Cattivo”), le dipendenze aumentano e si staccano dal concetto di droga universalmente riconosciuto, di nostro ci sono i nostri ricordi e il vissuto quotidiano, siamo tutti alla ricerca di qualcosa ostinatamente, ed è tutta lì la nostra difficoltà a rapportarci con il mondo che ci circonda, e le dipendenze sono la diretta conseguenza della nostra frustrazione

Vi avevamo lasciato con “Leica”, il vostro singolo d’esordio. Questi due brani sono in qualche modo comunicanti tra di loro?

Sono brani che scavano nella nostra infanzia e adolescenza, il mondo stava cambiando, evolvendosi, pensavamo, invece questa parola non ha per forza un’accezione positiva, come avremo constatato qualche anno dopo.

E di queste copertine dal mood “vintage”, che cosa potete raccontarci? E quanto ragionate sulla vostra immagine, in relazione alla vostra musica? È importante anche questo aspetto?

Le copertine sono tutta opera del nostro batterista (Francesco) ha portato il suo lavoro di tutti i giorni nella band (oltre alla sua bravura nel suonare) e ci ha permesso di mettere in grafica le atmosfere e le sensazioni dei brani. Sulla nostra immagine, colpevolmente, ci ragioniamo poco, forse abbiamo ancora la pretesa di piacere per quello che siamo.

Com’è cambiato il vostro approccio qui, rispetto ai vostri progetti musicali precedenti?

In questo caso abbiamo deciso di affidare la produzione artistica dei brani a tre produttori diversi, o meglio, ad un singolo (Matteo Cantaluppi) per 3 brani e ad una coppia di produttori (Andrea Messina e Gianluca Danaro) che invece hanno lavorato insieme sugli altri 3 brani dell’EP, siamo partiti da pezzi chitarra e voce o arrangiati pochissimo per poi sviluppare insieme tutto quello che si è poi tramutato nel brano definitivo.

Stiamo arrivando al vostro primo disco? E come sarà?

È il nostro secondo disco, o meglio, il primo era un disco di 10 brani chiamato “Era” (produzione artistica di Frankie Bellani), questo è un EP di 6 brani chiamato “Musica Sentimentale”, è fuori anche un video meraviglioso e il disco raccoglie e suscita tante emozioni e la classe di chi come noi ci mette l’anima, sempre restando sinceri.

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