Intervista a Lidia Vitrano e la sua Stanza Viola

La cantautrice siciliana Lidia Vitrano ha pubblicato il suo nuovo singolo “Stanza viola, venerdì 15 marzo distribuito da The Orchard.

Stanza viola”, racconta la storia reale di una ragazza che per anni ha sofferto di disturbi alimentari. Una ragazza, ormai donna, cresciuta troppo in fretta. Una ragazza che non ha mai provato su di sé la spensieratezza di essere soltanto una bambina e per questa ragione sfogava le sue frustrazioni nel cibo.

Noi siamo stati affascinati e incuriositi da questo esordio, e l’abbiamo intervistata.

Ti senti mai in competizione con gli altri numerosi artisti che pubblicano musica nuova ogni venerdì? Riesci a non viverti la competizione?

Non sono mai stata una persona molto competitiva, non fa proprio parte del mio carattere, anche se a volte una sana competizione può essere d’aiuto. In realtà credo che il paragone con gli altri, in molti casi, sia stimolante, e non c’è nulla di male nell’influenzare e nel lasciarsi influenzare.

Come scopri musica nuova che possa influenzarti? Ci fai qualche nome che rientra tra i tuoi ascolti recenti?

Mi capita spesso di scoprire nuovi artisti tramite le riproduzioni casuali di Spotify oppure andando a sentire gli open mic qui a Milano molte volte resto particolarmente colpita. Tra i miei ascolti/scoperte recenti ci sono Ethan, Iako e Omar.

A che periodo fa riferimento questo tuo nuovo brano dal titolo “Stanza Viola”? Ti senti ancora così come quando l’hai scritto?

Ho scritto “Stanza Viola” a dicembre del 2020. È un abito che mi sento perfettamente addosso nonostante siano passati quattro anni e in tutta onestà, per il tema di cui parlo, non penso potrà mai starmi stretto.

Che consiglio daresti a chi si sente come la protagonista di questo brano?

L’unico consiglio che mi permetto di dare è di lasciarsi aiutare. Chiedere aiuto non è indice di debolezza, ma tutt’altro.

E ora?

Tra i miei progetti del 2024 c’è sicuramente la voglia di lavorare a dei nuovi pezzi da inserire all’interno dell’ep e fare live live e live.