É uscito venerdì 8 marzo 2024 su tutte le piattaforme digitali (per Record Y) “Flattener”, il primo singolo del trio Sneer, un brano che racchiude in breve lʼestetica della band: con un tempo serrato a 160 bpm, un sax ripetitivo alla melodia e il basso sintetizzato, il pezzo si evolve in 2 parti principali, presentando la vena compositiva del trio. Pochi riff cantabili e apertura allʼimprovvisazione sorreggono una dose di groove ben dichiarato e martellante, il tutto con unʼattitudine lo-fi.
Li abbiamo incontrati, e abbiamo parlato con loro di nuovi inizi, della loro etichetta e di come andranno le cose in futuro.
Avete deciso a priori che sound dovessero avere gli Sneer, oppure è venuto tutto naturalmente?
L’idea generatrice è partita da Francesco. Come sempre fa, comincia a comporre musica immaginando un suono e una possibile formazione. Nato in primis come duo chitarra baritona (bass VI) e sax, si è poi allargato alla batteria. Successivamente abbiamo cominciato a suonare assieme un pò e durante la fase di produzione del disco abbiamo finalizzato e unito le nostre estetiche, trovando un luogo comune in quello che viene chiamato “Lo-fi”, cioè musica prodotta con strumenti apparentemente di “bassa” qualità.
Quali sono gli step necessari per avviare un progetto musicale da zero? E quali sono le vostre esperienze musicali precedenti? Che cosa avete imparato da loro?
Lo step iniziale per avviare un progetto musicale è avere qualcosa da dire, anche se non si sa cosa… la cosiddetta urgenza artistica. Le nostre esperienze sono pluri variegate: abbiamo suonato in gruppi, tanto quanto in formazioni capitanate da un leader (specie nel Jazz), in big band, in gruppi di improvvisazione radicale, progetti pop e chi più ne ha più ne metta.
La possibilità di questo bagaglio ti dà la possibilità di centrare ancora di più quel bersaglio che, quando sentivi l’urgenza di dire qualcosa, era totalmente sfocato.
Com’è avvenuto il vostro contatto con Frank Martino della Record Y? E perché è l’etichetta perfetta per voi?
Max collabora con Frank in uno dei suoi progetti musicali. Considerata la natura imbastardita della musica che Frank propone e la vicinanza di attitudine nei confronti della musica in generale, ci sembrava la situazione perfetta da dove cominciare!
In Italia c’è ancora spazio per tutti, musicalmente parlando? Qual è il vostro rapporto con gli store digitali e la sovrabbondanza d i Spotify?
In Italia c’è spazio per tutti. Ma ciò non significa che tutti ci possono vivere facendo musica. Siamo utilizzatori assidui degli store digitali, per scoprire cose nuove, anche se uno di noi, ha il legame con il feticcio del CD. (Francesco).
Che cosa potete raccontarci del vostro disco in uscita?
Se vi raccontassimo qualcosa, che voglia avreste di ascoltarvelo tutto? :)
Vi lasciamo con una frase di chiusura della descrizione che potete trovare online: A JOURNEY TO BE SAVORED IN BOTH SMALL SIPS or ALL IN ONE BREATH.
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