“Ali nel fango” è il singolo dell’eclettica Mārcy con il featuring di Fast PHS (produzione Næmesis), sui principali stores digitali e dal 2 febbraio nelle radio in promozione nazionale. Produzione impeccabile dagli arrangiamenti attuali, di tendenza, estremamente curati e ben strutturati che evidenziano una maturità artistica di Mārcy fuori dal comune. “Ali nel fango” nasce come racconto di una società ormai sempre più messa nell‘ombra, il quale urlo di salvezza per quanto possa arrivare, non viene mai davvero ascoltato. Il singolo vuole dipingere un quadro definito, per far riflettere, su tematiche importanti di cui molto spesso non viene parlato a dovere. Vuole far aprire gli occhi su una morale sempre più comune nella società ovvero quella che la malavita e l‘essere gangster non è poi così bello come tanti promuovono.
Ciao Mārcy, presentati ai nostri lettori.
Sono Mārcy, sono Sarda e ho 25 anni. Vivo a Berlino ormai da 10 anni e ho un’ossessione nella vita: la musica.
Perché il titolo “Ali nel fango”? Cosa si nasconde dietro la canzone?
Ali nel fango per noi e un urlo di richiamo alla nostra società. Un richiamo a chi ha le ali sporche di fango e non riesce a spiccare il volo, un confronto il con contesto sociale, possibilità economiche, vita che porta a dover prendere determinate scelte. Volevamo ricordare una realtà messa nell’ombra, ormai quasi elogiata e non raccontata per davvero. Abbattere lo stereotipo era forse ciò che volevamo fare, ricordando chi lotta e suda per un futuro migliore.
Hanno un filo conduttore i brani che hai pubblicato?
Non realmente, per quanto io scriva sempre su contesti per lo più sociali, non c’è ancora un filo conduttore nei brani pubblicati.
Un sound che trasuda originalità e personalità, ma anche con molti riferimenti ai grandi del passato, quando la musica rappresentava ancora l’apice dell’espressione umana evolvendo e condizionando l’intera società. Quali i tuoi riferimenti artistici che hanno aiutato la tua ispirazione nella tua musica?
Ho due Goat come si dice, che per me sono fonte di ispirazione da sempre che sono Noyz Narcos e Salmo, ma non cerco reference quando lavoro a qualcosa di nuovo, soprattutto non le cerco nel rap italiano. Per me la base è prendi ciò che ti piace e fallo tuo, siamo fatti di ciò che ascoltiamo e un artista sarà sempre il riflesso del suo bagaglio culturale, ma per poter sperimentare e davvero trovare il giusto compromesso per me è fondamentale andare oltre.
Quali sono gli obiettivi da voler raggiungere? Cosa ti aspetti da questo percorso artistico e discografico?
Beh, gli obiettivi sono tanti partendo dai piccoli fino ai grossi, sicuramente spero in molti dischi, spero di crescere e sperimentare e potermi mettere in gioco sempre di più. Spero di dare all’Hip-hop più di quello che lui ha dato a me negli anni. Spero di potermi confrontare con grandi artisti che stimo e poter apprendere il più possibile da loro.
Artisticamente parlando, rifaresti tutto oppure hai dei rimpianti?
Non ho rimpianti, penso di non essere nella posizione di poterne avere.
L’ultima parola a te!
Grazie a chi ci legge, ascolta e supporta. Invito il pubblico a ragionare sempre a seconda della propria testa, dei propri valori, di credere in se stessi, e di farlo più di chiunque altro al mondo.