Antonio Pisu ci racconta Oltre il confine, il suo singolo di debutto da cantautore, una nuova esperienza per il regista e attore teatrale
Ciao! Debutti come cantautore con un brano potente e ricco di spunti di riflessione. Come mai hai scelto un bambino come protagonista del brano?
Credo siano gli occhi migliori per osservare i fatti del mondo.
Quando hai scritto Oltre il confine ti sei ispirato a qualche film o immagine visiva?
Purtroppo ad un’immagine vera che non dovrebbe esistere.
Differenze e similitudini tra il fare il regista e lo scrivere canzoni?
Il regista racconta le emozioni attraverso le immagini, la musica attraverso i suoni e le parole. Sono indubbiamente diversi ma se ci fate caso i film di più grande successo sono quelli con una colonna sonora indimenticabile. La musica è troppo potente e più facilmente fruibile.
Di solito assistiamo al processo opposto, cioè cantanti che si cimentano nel cinema. Cosa ti ha spinto a prendere la chitarra e inaugurare un percorso parallelo ulteriore della tua carriera?
Io da sempre suono e canto ma solo in camera mia. Ogni tanto mi capita di farlo negli spettacoli e da qui è nato tutto. Un giorno Claudio Stefani di Vertical music ha visto un mio spettacolo dove cantavo e suonavo e mi ha proposto una collaborazione.
Progetti futuri?
Troppi. Ho un film in partenza, spettacoli a teatro e adesso questo meraviglioso progetto musicale. Il 9 luglio farò una sorta di spettacolo-canzone a Bologna. Se siete in zona passate.