Dall’8 aprile 2022 è in rotazione radiofonica “Teenage Rage”, il singolo di Simone Corvino estratto dal nuovo album “Chaos Theory” (NyNa City 91 records) disponibile sulle piattaforme digitali dal 6 aprile 2022.
Gli abbiamo fatto qualche domanda in più!
Chi è Simone Corvino quando non ha a che fare con la musica?
Nonostante Teenage Rage, sono un ragazzo abbastanza timido e riservato, mi piace correre, disegnare, cuciniera, vivo a Roma con la mia ragazza e i nostri due cani, e amo tornare a Napoli appena posso.
Ci racconti il mistero legato al tuo luogo di nascita? E che cos’hanno in comune Monte di Procida e Washington DC?
Mia madre è americana, mio padre napoletano, è stato come lanciare una monetina: testa o croce! In realtà sarei potuto nascere a Napoli, cosi come sono nato a Washington DC, poiché vivevamo in continuo movimento tra le due città. Per quello che riguarda Washington DC e Monte di Procida, dove noi da Napoli ci siamo trasferiti, sembra non abbiano niente in comune, eppure non è cosi, perché ci sono connessioni davvero interessanti, cose che abbiamo scoperto successivamente conoscendo e vivendo il posto e le persone.
Monte di Procida è un paesino sul mare dove tutti si conoscono, ed ha molto in comune con Washington DC, perché la gran parte degli abitanti svolgono attività imprenditoriali, alcune davvero di successo, avviate da generazioni, proprio negli Stati Uniti. Ricordo, particolarmente, la festa del 15 agosto, la madonna Assunta, dove rientrano quasi tutti dagli USA, proprio per festeggiare insieme americani e montesi.
Che influenze musicali ti legano al tuo percorso passato in America?
Premetto che ho sempre avuto in casa musica di un certo livello, ed è stato un po’ come avere gli americani da ascoltare a Napoli e viceversa. Cioè, con i miei genitori ascoltavo Pino Daniele a New York e Bob Dylan a Napoli. Loro mi hanno dato Cat Stevens, Van Morrison, The Beatles, The Rolling stones, AC/DC, Kiss, The Pretenders, Sade, Steely Dan, Elvis Costello, The Police…
Io li ho ricambiati, crescendo, con Nirvana, Pixies, Arctic Monkeys, The Strokes, Cage the Elephant…
Chi è tuo “zio” Antonio, in arte Principe? E che cosa ha a che fare con il tuo progetto musicale?
Antonio è un caro amico di famiglia, prima di mio padre, poi dal 91 anche di mia madre. È un musicista, un songwriter, produttore napoletano, chiamato principe perché ha vissuto una gran parte della sua vita nel castello Maschio Angioino di Napoli, dove abitava e dove aveva anche uno studio di registrazione. Lo conosco da tutta la vita, e posso dire che suonare con lui da adolescente è stato uno dei motivi per cui ho iniziato a prendere in mano la chitarra e divertirmi.
Mi ha fatto capire cose essenziali, per esempio che la musica non deve essere solo studiata, si, sono importanti le basi e una tecnica, ma per uno che vuole scrivere canzoni proprie, la musica va soprattutto vissuta, come la vita, va ascoltata, dai dischi, nei concerti, va metabolizzata, vissuta, condivisa, ingerita, masticata e poi, talvolta, rigettata, per farne materia personale, cercando sempre una propria identità in base alle proprie attitudini, alla propria storia personale, alla propria verità musicale. Insomma, diciamo che bisogna soprattutto “osare”.
E poi, secondo me, è meglio imparare a valorizzare le proprie imperfezioni che cercare di essere perfetti, dove non è possibile correggere, anche perché a volte a causa di questo tanti rinunciano, perché comunque quelle imperfezioni, quei “difetti” ci rendono umani, ma soprattutto unici.
Oggi Antonio rimane una figura molto importante per la mia carriera, una persona di cui mi fido molto, perché so che ci ha messo anima e cuore e verità in questo progetto, e che vuole il meglio per me, a livello personale, umano e professionale. Quindi so che potrò sempre contare su di lui.
E adesso?
Adesso sto formando una band per suonare queste canzoni dal vivo, e comunque sto cercando di esplorare un po’ la scena musicale qui. Però bella domanda, chi vivrà vedrà! The future is Unwritten! Diceva Joe Strummer!
Simone Corvino Instagram