Esce venerdì 9 luglio 2021 il nuovo singolo di Florilegio, il progetto solista di Matteo Polonara, dal titolo Gonna. Originario di Ancona ma di stanza a Bologna, ecco un nuovo esempio del più fine cantautorato psichedelico che vi farà innamorare sin dal primo ascolto. Florilegio si impone nella scena con un singolo estivo per chi odia l’estate, il caldo, il sudore, il sole, le spiagge affollate, il mare sporco. Un rimedio musicale per il mal di vivere estivo.
Ecco cosa ci ha raccontato Florilegio nell’intervista
Segui realtà come Sanremo o X-Factor? Che ne pensi della musica che passa in tv?
Non ho la tv a casa e non la voglio. Non seguo programmi tv di nessun tipo, per cui nemmeno X Factor e Sanremo. Ogni tanto se c’è qualche artista che stimo o che mi incuriosisce mi recupero l’esibizione su YouTube ma non vado oltre. Non mi piace la televisione ed i suoi meccanismi.
X Factor prima che programma musicale è uno show televisivo cosa da non dimenticare quando lo si sta guardando. La musica e la qualità di essa spesso sono in secondo piano rispetto all’immagine e a tutto quello che ricamano intorno agli artisti per far funzionare il programma. Sanremo è un’istituzione per la musica italiana, ed è in qualche modo l’apice per un artista italiano. Al momento non mi interessa nemmeno questo, anche perché anche Sanremo è una trasmissione televisiva ed accadono cose sia prima che dopo la trasmissione che all’interno che non sapremo mai e forse è meglio così. Ma bisogna sicuramente considerare e riconoscere lo spessore e la storia della trasmissione che sicuramente è molto importante e nel bene o nel male per l’Italia ed ha fatto accadere molte cose importanti.
Hai mai pensato ad un talent o a un lancio televisivo per il tuo progetto?
Si, ci ho pensato diverse volte e ho anche ricevuto delle proposte ma al momento non sono particolarmente interessato. In primis non amo appunto i meccanismi della televisione, anzi a dirla tutta mi spaventano anche un po’, tutti i vari ingranaggi e le cose che accadono, soprattutto anche quando poi le telecamere sono spente. Odio gli schermi e odio che mi dice cosa devo fare e quando. Poi, in secondo luogo, ho paura che poi la musica finisca in secondo piano. Per cui per me li considero un ultima spiaggia al momento. Malgrado questa sia la mia opinione, comprendo la scelta di molti miei colleghi che stimo di avventurarsi in questo mondo, magari un giorno cambierò idea anche io ma per il momento preferisco restarne lontano.
Durante quest’ultimo periodo diversi artisti (anche del calibro di Nick Cave o simili) hanno realizzato concerti in streaming. Hai visto qualcosa di interessante? Hai fatto tu stesso qualcosa in tal senso? Come sei sopravvissuto alla mancanza di live in questo periodo?
Come ho detto poco fa odio gli schermi e credo sia impossibile che trasmettano la magia, le vibrazioni di un concerto in carne e ossa. La fruizione musicale attraverso uno schermo è la stessa che puoi avere ascoltando la musica in macchina o guardandoti un video su YouTube. E’ proprio un’altra cosa. Detto questo, per sopperire la mancanza e per far girare un po’ le mie canzoni, ho fatto vari concerti acustici sia in diretta che registrati, per varie pagine e piattaforme, ma non mi è piaciuto particolarmente farlo. Mi faceva sentire stupido cantare per la mia immagine sullo schermo. Non vedere persone o occhi, vibrazioni, emozioni ma semplicemente la mia stessa immagine ripresa e riflessa dalla telecamera interna, un’immensa tristezza.
Anche di artisti di grande calibro ho visto e seguito poco, esattamente per lo stesso motivo. Mi sono visto un paio di interviste e live acustici di Maria Antonietta che reputo una grandissima artista e soprattutto molto vera ma ho sentito del disagio anche nel vedere lei fare questa cosa da casa. Poi mi sono visto un live pazzesco dei francesi La Femme che mi ha soltanto messo voglia di andarli a vedere dal vivo ancora di più.
Perché secondo te è tornato di moda il cantautorato in quest’ultimo periodo?
Non saprei… Non sono nemmeno troppo convinto che sia tornato di moda il cantautorato o che comunque abbia mai smesso di andare in voga da Calcutta in poi. Mi sembra che il fenomeno principale musicale al momento sia la Trap o comunque questo specie di crossover tra It-pop e Trap che onestamente mi disgusta. Strofe mezze rappate, ritornelloni cantati spesso con autotune o con magari un feat. Il vero cantautorato di una volta non credo stia andando di moda al momento. Probabilmente non tornerà più indietro. Siamo in un’altra epoca globale e forse anche il cantautorato impegnato dovrebbe avere un’altra forma se volesse andare di moda.
Hai mai immaginato un tuo concerto? Come sarebbe?
Di concerti nella mia vita grazie a dio ne ho fatti tanti e spero di farne sempre di più. Mi è capitato di suonare dal bar tabacchi senza palco al festival in apertura a grandi band. E’ la cosa che preferisco del fare musica perché è in quel momento che accade davvero la magia. E’ dal 2015 che porto in giro le mie canzoni per l’Italia, ancor prima che uscissero nelle varie piattaforme. Gonna stessa è cresciuta anche grazie ai vari live in cui l’ho suonata prima di farla uscire. Fare live è la mia linfa vitale, la mia terapia d’urto contro la misantropia. Questa estate dopo un anno di stop ho riniziato a suonare dal vivo ed è stato bellissimo. Se siete curiosi di sapere che cosa combino sia da solo che full band su YouTube trovate varie cose anche interi concerti.
E adesso?
E adesso appunto potete trovarmi in giro per l’Italia a suonare le mie canzoni, trovate i vari appuntamenti sulle mie pagine social. Anzi se volete farmi suonare nella vostra città potete scrivermi sui miei canali o alla mia email florilegio.scrive@gmail.com. Inoltre in autunno svelerò la mia terza carta, non che il mio terzo singolo a cui tengo particolarmente.