daniele capone in arte love

intervista a Daniele Capone in arte Løve

Ripenserai”, il nuovo singolo del cantautore romano Daniele Capone in arte Løve, già sulle piattaforme digitali dal 4 giugno. Ripenserai rappresenta una svolta per quanto riguarda le sonorità ed il mood a cui ci aveva abituato l’artista, stavolta in una veste più estiva e spensierata e in chiave pop. Notevoli anche le influenze del mondo urban e rap riconoscibili ancora una volta, come nella maggior parte dei suoi brani.

Spiega l’artista a proposito del suo nuovo singolo: «Ripenserai è una dimostrazione di leggerezza, tendiamo a vivere in modo più leggero e spensierato d’estate ma alla fine sono proprio quei momenti dei quali ci teniamo più ricordi ed ai quali ripensiamo con più nostalgia una volta che sono finiti».

Ciao Daniele. Raccontaci in qualche riga il tuo percorso musicale dagli inizi ad oggi.
Il mio percorso musicale è iniziato prestissimo, poiché ad 8 anni ho iniziato a prendere lezioni di pianoforte ed ho proseguito fino ad i miei 16 anni circa. Dopo un breve periodo di pausa, che mi è servito a capire quanto fosse importante la musica nella mia vita, ho iniziato a studiare canto, scrivendo e componendo nel frattempo i miei primi brani ed appassionandomi sempre di più al canto. A 19 anni ho iniziato a concretizzare i miei progetti facendo arrangiare e produrre i miei primi brani, ed iniziando a pubblicarli in modo indipendente sui digital stores. Ad oggi continuo il mio percorso, continuo a scrivere e comporre i miei brani, ed a pubblicare nuovi singoli con regolarità, in attesa e nella speranza di poter emergere in un grande palcoscenico prima o poi.

Come hai scelto il tuo nome d’arte Løve?
Løve è una parola danese che, al contrario di quanto si possa pensare, significa “Leone”. Ho sempre ritenuto il leone essere simbolo di orgoglio e coraggio, ed è proprio grazie alla musica che io ho ritrovato coraggio ed orgoglio verso quello che facevo. Inoltre mi piaceva che si potesse giocare su questa parola, e sul suo reale significato, sconosciuto alla maggior parte delle persone: ovviamente tutti inizialmente pensano che “Løve” stia ad indicare “amore” in inglese, e c’è sempre un po’ di sorpresa quando rivelo che in realtà è una parola danese.

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Quali sono secondo te le caratteristiche fondamentali della tua musica?
La mia musica fonde sonorità tipiche della musica d’autore (essendo io unico autore di tutti i miei brani) e sonorità più Urban tratte dai miei ascolti e dal panorama musicale attuale ed in voga nella mia adolescenza. É fondamentale per la mia musica essere vera, o meglio: tutto ciò che scrivo nei miei brani è vero, spesso racconto cose che mi sono realmente accadute o esperienze a cui ho assistito in terza persona. Inoltre ci tengo che la mia musica comunichi un messaggio, non scrivo mai nulla tanto per scrivere, quando scrivo lo faccio per esigenza espressiva e per questo ci tengo che questo messaggio sia, almeno in parte, colto da chi ascolta la mia musica.

Che posto occupa la musica nella tua vita?
Sicuramente occupa un posto di grande rilievo, è il mio grande obbiettivo di vita, vivere di musica, e faccio di tutto per raggiungerlo, anche se spesso mi costa sacrifici ed investimenti economici importanti. Inseguo questa passione, ma non la vedrò mai solo come tale, credo che la più grande aspirazione di tutti sia rendere una propria passione, il proprio lavoro, ed è ciò che farò.

Ci hai raccontato di essere l’unico autore dei tuoi brani, infatti ne curi la scrittura, la composizione… Ti capita mai di essere in dubbio e di chiedere consiglio a delle persone fidate?
Si, mi è capitato qualche volta di chiedere consiglio, più che in fase di scrittura o di composizione, generalmente mi capita di chiedere pareri, a persone che lavorano con me nella produzione e nell’arrangiamento dei brani, dopo che ho terminato il brano, per poi magari modificare leggermente o cercare insieme di far quadrare al meglio le varie componenti del brano. Questo perché generalmente, quando scrivo un brano, immagino già da subito come potrebbe essere la sua struttura finale, e preferisco terminare la scrittura e la composizione di esso in base a tale struttura, per poi magari andare a fare delle modifiche e degli aggiustamenti più mirati una volta che ho una bozza definitiva del brano.

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Come è nata la tua collaborazione con l’etichetta Millenari Records?
La collaborazione è nata in modo molto spontaneo: mi sono rivolto a loro inizialmente per far arrangiare e produrre i primi brani, dal momento che sapevo che loro avessero uno studio di registrazione. Da lì abbiamo sviluppato un rapporto umano oltre che professionale e ci siamo da subito piaciuti reciprocamente dal punto di vista musicale. Abbiamo così deciso di proseguire la nostra collaborazione anche nei progetti successivi, ad oggi collaboro con loro per la produzione, arrangiamento e distribuzione dei miei brani ormai da 3 anni.

C’è un pezzo in tutta la storia della musica che avresti voluto scrivere tu?
Sicuramente più di uno, ma se ne devo scegliere uno in particolare dico “C’è tempo” di Fossati. È un brano magico, credo sia uno dei testi più belli mai scritti nella storia della musica (italiana e non solo) e scriverlo sarebbe stato sicuramente un grande vanto.