Cosa stai raccontando con questo nuovo singolo dal titolo “Eco”?
L’ “Eco” delle ultime parole famose, quando ci si accorge che le cose sono cambiate e non resta altro che quelle parole che non hanno più un senso. Allora risuonano nella mente, come un eco appunto, ma non fanno più male, le ferite si rimarginano ed i lividi scompaiono.
Quando si capisce, in fase di lavorazione, che un brano è effettivamente finito?
Ahimè, spesso, mi rendo conto che un brano è effettivamente finito proprio alla fine, durante le ultime fasi di mixaggio. Per quanto riguarda la scrittura e la composizione, di solito, tendo prima a mettere ed aggiungere parti in più, poi a togliere. Nel caso di “Eco” avevo registrato anche delle parti di synth e delle batterie…
Quali sono i luoghi delle tue parti che pensi possano favorire l’ispirazione musicale?
La toscana offre molti spunti naturalistici. Di solito è quando sono a contatto con la natura che sono più ispirato. Per “Eco” ed altri brani che usciranno a breve, ho allestito uno studio di registrazione all’interno di Villa Ott, un paradiso immerso completamente nel verde dei boschi. Mi è capitato anche di fare delle sessioni di scrittura in paesini di montagna sugli Appennini, oppure mi piace molto scrivere e lasciarmi ispirare dal mare quando sono a Capo Sant’Andrea, un piccolo golfo dell’Isola d’Elba.
Si può fare musica strumentale e raccontare comunque una storia? È il tuo caso?
Credo che la sfida più grande, nel caso della musica strumentale, sia quella di riuscire a parlare di qualcosa anche senza l’uso di parole. Sono le note che parlano per me. Credo che questa sia una forte forma di comunicazione che non ha confini, lingue o orientamenti. E’ il motivo principale per il quale amo comporre musica strumentale, ovvero andare alla ricerca di un linguaggio, per l’appunto, universale.
Qual è il tuo passato musicale? Qualche progetto di cui ti vergogni?
In passato ho militato in numerose band, soprattutto come turnista. Questo mi ha permesso di conoscere più a fondo il mondo della musica live, delle sue complicanze ma anche delle sue bellezze. Ho girato tante città, ho conosciuto persone e fatto davvero tanta esperienza. Per fortuna non ci sono progetti dei quali mi vergogno, anche se devo ammettere che con il passare del tempo si rivalutano tante cose fatte in passato, le guardo con occhi diversi.
Come stai?
Direi bene, nonostante tutto, sono qui a parlare di musica.
Grazie mille, G.