Il panorama musicale italiano si arricchisce di una nuova, vibrante voce: Gabbianoski. Il suo ultimo singolo, “Bordo”, è un brano che non lascia indifferenti, un audace mix di sonorità trap con un inaspettato e trascinante riff di chitarra dalle sfumature quasi punk. Un connubio sonoro che spiazza e cattura, proprio come l’emozione che il giovane artista romano vuole trasmettere.
“Bordo” non è solo una canzone, è un’esperienza sensoriale che ti afferra dalle prime note. La base ritmica tipica della trap si fonde con l’energia grezza e ribelle della chitarra, creando un contrasto affascinante che risuona nell’anima. È come trovarsi sull’orlo di un precipizio, con l’adrenalina che sale e la consapevolezza di poter spiccare il volo.
Ed è proprio questa la metafora centrale del brano. Gabbianoski ci prende per mano e ci conduce in cima a un grattacielo immaginario, facendoci assaporare la vertigine del successo, la sensazione di essere “il capo del mondo”. Ma non si ferma qui. Con lucidità e una sorprendente maturità per la sua età, ci ricorda che ogni “bordo” porta con sé un intrinseco rischio di caduta.
Questa consapevolezza, lungi dall’essere un monito negativo, si trasforma in un inno alla vita e alla sua intrinseca incertezza. Gabbianoski associa il “bordo” ai rischi che costellano il nostro percorso, dalle piccole decisioni quotidiane alle scelte più importanti. E la sua domanda retorica risuona potente: “Che bello rischiare, non trovate?”
Con “Bordo”, Gabbianoski non ci invita all’incoscienza, ma a vivere pienamente, ad abbracciare le sfide con coraggio e a trovare la bellezza nell’incertezza. Il brano è una scarica di adrenalina positiva, un promemoria che le vette più alte spesso si raggiungono solo sfidando i propri limiti e accettando la possibilità di cadere.
“Bordo” è più di una semplice canzone trap; è un manifesto di audacia, un invito a guardare oltre il limite e a trovare la propria strada, anche se questa comporta un salto nel vuoto. Ascoltare per credere. Gabbianoski ha decisamente qualcosa di interessante da dire, e “Bordo” è solo l’inizio. Preparatevi a volare.
