“Box Memories” è l’EP d’esordio di The Seer, progetto musicale dietro il quale si cela Francesco Scordo, musicista originario di Reggio Calabria. Dopo diverse esperienze come bassista in varie band locali, Scordo ha deciso di intraprendere la carriera solista, trasferendosi a Bologna per dare vita a brani rimasti incompiuti negli anni. Quest’EP rappresenta una selezione accurata di cinque tracce che introducono l’ascoltatore nel mondo sonoro di The Seer, offrendo una panoramica piuttosto completa delle sue capacità artistiche.
Una delle caratteristiche più evidenti di “Box Memories” è la sua varietà stilistica. Le influenze spaziano dal rock alternativo anni ’90 al pop e all’elettronica, dimostrando la volontà di The Seer di non limitarsi a un solo genere musicale. Questa scelta che alcuni potrebbero definire audace mette in luce la versatilità di The Seer, che riesce a muoversi con disinvoltura tra diverse dimensioni sonore, evitando etichette rigide.
Ci sentiamo di dire allo stesso tempo che quest’eterogeneità potrebbe risultare per alcuni come una mancanza di coesione nell’EP. La presenza di così diversi generi all’interno dello stesso lavoro potrebbe dare l’impressione di poca consistenza, rendendo difficile individuare un filo conduttore univoco tra le tracce. Ciò non toglie che la varietà presente in “Box Memories” possa essere vista anche come un punto di forza, offrendo una gamma di atmosfere e sonorità che mantengono viva l’attenzione: la bellezza sta nell’orecchio di chi ascolta, insomma.
Quasi tutte le tracce dell’EP (meno “Casa libera”) sono cantate in inglese, una scelta quasi in controtendenza nel panorama musicale italiano contemporaneo. Questo fa sì che l’EP abbia le potenzialità di rivolgersi anche a un pubblico internazionale, benché la pronuncia potrebbe beneficiare di un ulteriore lavoro per suonare più British, per così dire.
Soppesando punti di forza e criticità insomma “Box Memories” rappresenta per noi un esordio promettente per The Seer. La capacità di intrecciare sonorità e atmosfere diverse dimostra una maturità artistica notevole pur essendo l’artista al suo esordio discografico come solista. La scelta di non conformarsi a un unico genere evidenzia certamente un coraggio che merita di essere riconosciuto.
THE SEER