Mike Coacci

Mike Coacci da Dancing in the Rain a Dead Man Walking

“Dead Man Walking” di Mike Coacci è un esempio brillante di come il blues rock possa essere utilizzato per esplorare tematiche personali e universali. Accompagnato da un video di prossima uscita, “Dead Man Walking” è il sequel di “Dancing in the Rain”, precedente puntata discografica del chitarrista.  Un video che segna particolarmente il suo percorso umano e artistico poiché registra il ritorno sulle scene dopo la prematura scomparsa del bassista e amico Riccardo Messi, in forza nella band in pianta stabile da molti anni. La sinossi narrativa del video descrive anche questo, con rimandi e citazioni.  “È stato un processo doloroso che ancora oggi faccio fatica ad accettare – racconta Mike – sapendo peraltro che non siamo riusciti a registrarlo insieme per un soffio”  Il titolo del brano, ironia del destino, fa riferimento a un “Dead Man Walking” ma non ha nulla a che fare con questi eventi recenti, bensì è un riferimento a tutte quelle cose che ti fanno diventare “dipendente” con accezione negativa: la musica, un amore, tutte quelle che cose che ti possono rendere uno zombie. 

Come descriveresti il tuo percorso artistico dall’uscita di “Dancing in the Rain” a “Dead Man Walking”?

Beh musicalmente parlando il percorso è abbastanza coerente e lineare, in direzione sud. Sud degli Stati Uniti, verso le radici del Blues/Rock (Southern).

Emotivamente è stato molto piu’ difficile a causa dei tragici avvenimenti accaduti, la perdita del mio bassista e amico ci ha devastati profondamente.

In che modo il Southern Blues ha influenzato il tuo stile musicale?

E’ un genere a cui ho sempre prestato particolare attenzione.  Peraltro è ancora molto vivo e attivo (negli USA) a differenza di quel che potrebbe essere la percezione da fuori. Spero di esserne un degno ambasciatore in patria. 

Cosa ti ha spinto a esplorare sonorità del deserto del Texas?

Il concetto del deserto americano (sud Usa e Messicano) mi ha sempre affascinato, sicuramente influenzato dall’immaginario collettivo reso dalla cinematografia. Abbiamo provato a creare un mondo sonoro fatto di vento sabbioso, serpenti a sonagli e reminiscenze di catene e schiavitù. 

Puoi descrivere l’atmosfera generale del video di “Dead Man Walking”?

Sostanzialmente è il sequel del video/corto di “Dancing in the rain”, sempre piu’ immerso in un’atmosfera “spaghetti-tarantiniana” come la definisco io. Abbiamo voluto omaggiare il nostro amico scomparso facendo ruotare la narrazione intorno a lui. C’è l’entrata in scena di nuovi personaggi e qualche colpo di scena…

Come ti sei preparato per il ritorno sulle scene dopo la perdita di Riccardo?

Dopo il primo iniziale smarrimento stiamo cercando di reagire. Ci tengo a precisare che il titolo di questo nuovo singolo non ha nulla a che vedere con i fatti accaduti. Io e Marco Mattei (produttore e batterista) siamo stati combattuti se utilizzare questo brano ma alla fine farlo uscire ci è sembrata la scelta più sensata, considerando che avevamo iniziato a lavorarci tutti insieme.

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