Federico Puglianelli

Intervista con il chitarrista e cantautore Federico Puglielli

Federico Puglielli, chitarrista e cantautore, torna sulla scena musicale con il suo nuovo singolo “Broken Memories“. Questo brano elettrico e intenso esplora il tema delle memorie spezzate ma particolarmente significative, che emergono dal passato per comunicare e rivivere. La genesi del pezzo è tanto affascinante quanto il suo contenuto: Federico Puglielli racconta di aver trovato ispirazione durante una visita al museo di Jimi Hendrix a Londra, dove ha avuto l’opportunità di suonare nella camera del leggendario chitarrista.

Il riff di apertura è travolgente, catturando immediatamente l’attenzione dell’ascoltatore, mentre il testo, psichedelico e suggestivo, trasporta in una dimensione onirica. Le immagini frammentate delle memorie spezzate, rappresentate dai frammenti di una foto di Hendrix, diventano una potente metafora musicale. Il brano si distingue per la sua produzione impeccabile, che bilancia perfettamente chitarre elettriche e una linea vocale emozionante.

Puoi raccontarci del momento in cui hai avuto l’idea per “Broken Memories”?

Ero tornato da Londra, due giorni prima sono stato nel museo/casa di Jimi Hendrix e, grazie al personale del museo, ho avuto la possibilità di suonare…si proprio in camera di Jimi Hendrix! Insieme al chitarrista Hidé Takemoto, che era li per uno spettacolo. Una volta tornato a casa, stavo incorniciando la foto di Hendrix presa al museo, per appenderla e conservare questo ricordo fantastico. Solo che ho dovuto ritagliare leggermente i bordi. Ho guardato quelle piccole strisce di foto a terra e mi è venuta l’idea del brano. Ho mollato tutto e sono andato subito a scriverlo e a registrare la demo.

La tua esperienza a Londra ha influenzato il nuovo brano?

Assolutamente si. Londra è il mio rifugio per l’anima perché posso essere me stesso, curiosare, scambiare chiacchiere con sconosciuti e gente da tutto il mondo. L’energia positiva che arriva da questi brevi viaggi è molto intensa, quindi questo brano è assolutamente figlio di quei giorni londinesi.

C’è un evento particolare che ha cambiato il tuo modo di fare musica?

Un singolo momento no. Cerco di fare tesoro di tutte le esperienze che capitano durante il percorso: che sia una sessione in studio con un produttore o altri musicisti, che siano delle prove con la band, che siano concerti. Ognuna di queste occasioni riserva qualche piccolo insegnamento che cerco di infilare nel mio bagaglio. Sono convinto che un musicista dovrebbe fare tesoro di tante piccole cose, anche di quelle poco gradevoli. Del resto la musica è un viaggio, e tutto ciò che vediamo e sentiamo ritorna inevitabilmente fuori in quello che creiamo dopo.

Qual è il miglior complimento che hai ricevuto riguardo alla tua musica?

E’ stato poco tempo fa, qualche giorno dopo il mio ultimo live. E’ venuto da me un ragazzo che avrò visto 3 o 4 volte che era lì a sentirmi. Premessa, nei miei live eseguo i miei brani e qualche cover in italiano e in inglese. Comunque, ci incontriamo giorni dopo e mi fa “si vede proprio che il palco è casa tua.”

Come vedi il tuo sviluppo artistico nei prossimi anni?

L’anno prossimo voglio pubblicare il mio terzo EP, che conclude simbolicamente la trilogia di EP in inglese. Fatto questo, dopo averlo presentato dal vivo in tutte le salse, mi piacerebbe collaborare con qualcuno, magari un produttore, che mi dia stimoli diversi e che mi faccia uscire dalla “comfort zone” quel tanto che basta per sentirmi non protetto ma di divertirmi facendo qualcosa di nuovo.

https://www.instagram.com/federicopuglielli_