“Arancio” è il nuovo singolo di Colombo, disponibile da venerdì 29 novembre 2024 su tutte le piattaforme digitali (per Needa Records), una canzone sul cambio di prospettiva che può dare un incontro. Siamo cresciuti con la convinzione che le relazioni debbano essere in un certo modo, come ci veniva mostrato dai nostri genitori, dalla televisione, dalla religione cattolica, dal senso comune. All’interno del brano si uniscono due mondi: da una parte il pianoforte classico e la musica strumentale, da cui provengo; dall’altra l’alternative pop internazionale (come Bon Iver, Sampha, James Blake). L’obiettivo di Colombo è quello di creare un sound contemporaneo e personale su cui si posa il cantato in italiano.
Di lui ci ha colpito la sua formazione musicale, accademica e vicina al jazz e alla classica, il suo percorso personale e nelle relazioni. Ecco cosa ci ha raccontato!
Come ti sei avvicinato al mondo della musica classica e poi a quello del jazz? E soprattutto, in che modo, dopo questa formazione, ti sei ritrovato a fare pop?
È successo tutto in modo casuale: quando cominciai a suonare il piano, a 6 anni, fu naturale seguire il percorso classico accademico. Poi da adolescente iniziarono gli ascolti pop e rock e allora fu altrettanto naturale sperimentare in quella direzione. Infine c’è stato un momento in cui mi sentivo stretto in entrambi i ruoli, quindi perché non provare il jazz?
Possiamo quindi definire il tuo, un pop?
Assolutamente sì! Spero solo di riuscire a fare pop cucendomi addosso uno stile personale, che mi rispecchi, senza inseguire le mode e gli stereotipi del pop fatto in catena di montaggio.
Che cosa accomuna questa serie di nuovi singoli, a partire da “Uomini forti”, che ha dato vita a questo nuovo inizio, completamente in italiano? Ti manca mai l’inglese e scrivere in inglese? Riscontri differenza nello scrivere in italiano?
“Where Children Strove” era un progetto in inglese perché cantavo le poesie di Emily Dickinson e mi è servito tantissimo per trovare la libertà compositiva che cercavo. Ma quando ho deciso di metterci del mio, di iniziare a raccontarmi, allora era ovvio che sarei dovuto passare all’italiano.
Questi nuovi singoli sono accomunati dal racconto delle mie esperienze degli ultimi anni (che mi hanno portato dai 20 ai 30), che mi portano però a parlare di temi più grandi, come crescere, diventare adulti, essere uomini.
“Arancio” è la tua storia, e racconti com’è iniziata. Come sta andando oggi?
“Arancio” racconta di come è iniziata la storia con la mia fidanzata e, devo dire, prosegue piuttosto bene da 8 anni!
Come mai hai scelto di chiamarti Colombo?
Molti pensano che Colombo si riferisca a Cristoforo (tra l’altro un personaggio piuttosto controverso di questi tempi). In realtà è dovuto ai piccioni: sono gli animali più adattabili, proliferano nell’urbanizzazione, dove l’uomo costruisce e distrugge. Anche io sento di dovermi adattare a un mondo che non è fatto per me, sia da un punto di vista musicale che personale.