Carlo Audino e Sabrina Seaside

Carlo Audino: emozioni e storie di vita nel nuovo brano “Cuore in fiamme”

Carlo Audino è un cantautore che attraverso la sua musica racconta emozioni profonde e frammenti di vita. Con il suo ultimo brano, Cuore in fiamme (feat. Sabrina Seaside), continua a intrecciare parole e melodie in modo unico. Noi di Diffusioni Musicali abbiamo avuto il piacere di intervistarlo per scoprire di più sul suo percorso artistico e sulle storie che animano le sue canzoni.

Ciao Carlo, benvenuto. Hai descritto il brano come un omaggio ai tuoi genitori. Cosa ti ha emozionato di più nel rappresentare la loro storia attraverso la musica?
I miei genitori, come il novantanove per cento di tutti i “papà e mamma” che amano i propri figli, hanno trasmesso una miriade di princìpi e valori che mi hanno forgiato anche artisticamente e questo è palpabile in “Cuore in fiamme” come pure negli altri brani del mio repertorio. Volendoli quindi omaggiare ho voluto dividere la canzone in due parti. Nella prima abbiamo una coppia di innamorati dove si fa avanti l’idea di creare una famiglia, tra sporadici alti e bassi e qualche immancabile litigio che finisce sempre col placarsi in un amorevole abbraccio. Infatti i miei erano così: lui un grande lavoratore ed anche un bell’uomo che aveva molte spasimanti; lei, una bella ragazza dai capelli rosso-rame, innamorata di lui ma molto determinata che in poco tempo ha fatto piazza pulita delle tante concorrenti ed ha creato le fondamenta di una solida coppia che è diventata una stabile e numerosa famiglia di cinque figli. Nella seconda parte ho disegnato i miei come una coppia di anziani, in effetti come li ho visti io fino alla fine, tra acciacchi fisici e qualche perdita di memoria ma sempre legati da un profondo amore di oltre cinquant’anni.

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Come si inserisce “Cuore in fiamme” nella tua evoluzione artistica? È un punto di arrivo o un nuovo punto di partenza?
Ogni “nuovo brano” è sempre un punto di arrivo di un processo maturato tra la sua prima stesura e la realizzazione del master finale. Ma già il giorno dopo la sua uscita, ascoltandolo bene in cuffia, cominciano a sbocciare nuove idee e ci si reimmerge nella stesura del pezzo successivo. Io sto lavorando al nuovo brano (non dirlo a nessuno, il titolo è “Lorenzo e la Luna”, sssh).

La parte rap del brano si conclude con un riferimento al “Nessun dorma!” di Puccini. Qual è il significato di questo dettaglio?
Il brano pucciniano era molto amato da mia madre, una donna straordina-riamente forte che guidava la nostra numerosa famiglia, sostenuta dall’ingegno di mio padre. Nelle notti che precedevano una grande decisio-ne o un evento importante, sottolineava la sua concentrazione con una preoccupazione simile a quella del principe Calaf, il quale temeva che qual-cuno scoprisse il suo nome, consapevole che ciò avrebbe significato non solo perdere il suo amore, ma anche la sua vita. Allo stesso modo, mia ma-dre attendeva con trepidazione l’arrivo del nuovo, decisivo giorno. Nel bra-no, i richiami alla svolta cruciale tra il matrimonio o la morte del “principe ignoto” Calaf sono evocati nella parte finale, con versi come “Dormi, mio ca-ro… grande guerriero… sarà polvere e amore a legarci per sempre… anco-ra.”

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Hai iniziato a suonare nel ’79, ispirato da tuo padre. Quanto ha influenzato la tua famiglia sulla tua carriera musicale?
La mia famiglia mi ha influenzato notevolmente nella mia carriera musicale. Tanto per cominciare mio padre mi ha insegnato i primi accordi di chitarra, approfittando di un giorno che ho imbracciato la sua sei corde. Nel giro di poche decine di minuti mi ha insegnato i primi tre accordi. Poi è stato mio fratello maggiore, che aveva dieci anni più di me, a farmi ascoltare i cantanti che andavano per la maggiore tra i giovani del 1979 e tra questi spiccavano Ivan Graziani, Fabrizio De André, Lucio Dalla e vari internazionali. Infine mia madre, poetessa soprattutto nella sua terza età, mi ha trasmesso la sua tecnica di dipingere con le parole.

Hai collaborato con diversi artisti e band nel corso della tua carriera. Com’è stato tornare a lavorare in duo con Sabrina per questo progetto?
Lavorare con Sabrina Seaside è stato molto piacevole soprattutto perché c’è tra noi una stima profonda oltre che una elevata professionalità. Già da qualche tempo ho approfittato dei suoi consigli soprattutto per quanto riguarda la pronuncia e la traduzione in inglese e francese di altri brani, essendo lei un’esperta dei due idiomi, oltre al tedesco.

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Cosa puoi anticiparci sui tuoi progetti futuri?
Sto lavorando già da qualche giorno al nuovo pezzo che uscirà al più presto. Inoltre, mi piacerebbe molto preparare un paio di esibizioni live per la prossima primavera con i miei primi trenta brani da eseguire live per i miei fans più affezionati.