Luca, piacere di averti qui. La pubblicazione del tuo nuovo album “Gli Angeli Torneranno A Prenderci” ha rappresentato un punto di svolta nella tua vita?
Grazie. Si, questo album è l’opera più importante che ho realizzato sin ora. Rappresenta molto per me e spero che lo farà con le persone. È un album molto carico di sonorità e contenuti e andrebbe risentito più volte per capirlo. Anche se dura poco meno di un’ora, andrebbe riascoltato e riletto, come si potrebbe fare con un libro dal contenuto misterioso.
Da dove deriva la scelta del titolo?
L’ho sognato. Trovo l’immagine di speranza legata agli angeli che torneranno da noi a prenderci e non ci lasceranno soli, dopo tutto e nonostante tutto, piena di calore e di sicurezza.
Nell’album, è racchiuso un messaggio di speranza e di fede? Che emozioni vorresti suscitare nel pubblico?
Il messaggio è quello della comprensione umana, davanti alla nostra caducità emotiva.
La comprensione delle crisi, le disperazioni, la rabbia, l’incomprensione degli altri, l’alienazione. È come se volessi abbracciare tutti, come l’angelo abbraccia me nella copertina dicendo “so cosa si prova, ti compatisco, tu compatisci me però “. Un messaggio molto ricco di fede da un lato.
Sono presenti echi delle tue esperienze personali? Raccontaci qualcosa in più!
Si c’è molto me nell’album. Mi denudo emotivamente davanti al pubblico e chiedo di essere compreso dagli ascoltatori, di essere compatito. Il disco è un monumento alla compassione.