Con il nuovo singolo “Aria”, La Stanza Di Iris racconta il peso della vulnerabilità umana. Un brano che mescola un testo profondo a sonorità crude, disegnando un quadro emotivo di rabbia e rassegnazione.
Ciao, ragazzi. Da dove nasce l’ispirazione per il nuovo brano “Aria”?
Ciao, da una sensazione di oppressione fisica e mentale difficile da allontanare perché in alcuni momenti sembra quasi che non possa farne a meno che sia nella la “cura” giusta.
Il testo esprime un forte disagio fisico ed emotivo. Sono le situazioni esterne a logorare gli esseri umani o i demoni interiori?
Le situazioni esterne sono le madri che fanno nascere i demoni in una persona. Creano strati su strati di isolamento fino a lasciare la propria anima in un solitario buio.
Quale effetto avete voluto ottenere con il riff della chitarra?
Martellante è la prima parola che viene in mente. Non lasciare spazio o respiro. Tenerti braccato durante l’ascolto e lasciarti con la voglia di rimandarlo da capo.
Siete particolarmente affezionati a questo brano? Se sì, perché? Sì, molto, questo pezzo è difficile che venga tagliato da un set live. Rappresenta in molti elementi quella che è la nostra intenzione e direzione del progetto Stanza di Iris. Quasi un biglietto da visita.