Nel singolo “Ascensore”, i NOEMA intrecciano un rock vigoroso e una narrazione di vita quotidiana. Il brano, che inaugura l’album “Ad altezza XXI secolo”, esplora l’ascensore come teatro di interazioni umane fatte di storie personali ed emozioni condivise.
Un caloroso benvenuto a voi, NOEMA. Vorreste parlare un po’ del vostro nuovo album “Ad Altezza XXI Secolo” e del singolo “Ascensore”?
“Ad altezza XXI secolo” è il nostro terzo album in studio, dopo “Punto di equilibrio” e “Voi siete qui”. Contiene 12 tracce e spazia da canzoni rock, esplosive e pungenti come “Ascensore”, “L’uomo con l’ombrello nero” e “Me te psicosi”, a canzoni più intime e riflessive come “Viola” e “C’era una volta”.
Nel definire la tracklist, volevamo che l’album si aprisse con un pezzo potente, forte, deciso, quasi spiazzante, che riassumesse l’energia impiegata nel realizzarlo, che catturasse l’attenzione e potesse urlare all’ascoltatore: “Eccoci!”, “Siamo i NOEMA!”, “Questo è il nostro nuovo album!”, “Ascoltalo!”, “Rock’n’ roll!” …e “Ascensore”, secondo noi, racchiude in sé queste caratteristiche. In più, metaforicamente, trattandosi della traccia 1 del nuovo album, è la porta d’ingresso ed il mezzo di trasporto verso la scoperta di tutte le canzoni che compongono l’album.
C’è un fil rouge che collega tutti i brani?
Il fil rouge che collega tutti i 12 brani dell’album e’ il tempo, il XXI secolo appunto. Attraverso le canzoni, da angolazioni e da punti di osservazione differenti, abbiamo tentato di raccontare il nostro tempo, il tempo in cui viviamo, con le sue contraddizioni, le sue esagerazioni, i sentimenti e le sensazioni che provoca, cercando di trovare un senso alla condizione dell’uomo moderno.
Qual è il brano che racchiude a pieno il senso dell’album, a vostro parere?
Ogni canzone, come spiegato prima, è una piccola fotografia dei giorni nostri da un particolare punto di interesse; non c’è un singolo brano che racchiude il senso dell’album, ma è l’insieme di tutte le canzoni che conferisce all’album, nella sua interezza, un senso.
“Viola”, ad esempio, ci fa interrogare sul senso della guerra, in contrapposizione con l’ingenuità e la bontà “naturale” dei bambini, “C’era una volta” ci riporta al desiderio di ritornare fanciulli o perlomeno ci fa ricordare quei momenti, in contrasto con la vita da adulto dei giorni nostri; “Via di qua” racconta la voglia di cambiare, allontanarsi dalla società moderna, alla ricerca delle proprie origini e della spontaneità. Ci auguriamo che gli ascoltatori abbiano voglia di ascoltare le nostre canzoni, così da scoprire i significati raccontati in ognuna di loro, farle proprie e, a loro volta, vestirle di nuovi significati perché il bello della musica, alla fine, è che acquisisce valori e significati diversi in base a chi l’ascolta.
Avete già progetti per il futuro? Volete anticipare qualcosa ai vostri ascoltatori?
Il nuovo album “Ad altezza XXI secolo” è uscito il 20 settembre 2024; adesso è il momento per noi di dedicarci, anche con l’aiuto degli ascoltatori, a diffonderlo il più possibile, anche attraverso i concerti; invitiamo i lettori, pertanto, a seguirci sui nostri profili social così da essere sempre aggiornati, con la speranza di poterli incontrare e conoscere, presto, davanti al palco!