Enry R

Enry-R racconta il suo nuovo singolo ‘Fata’

Da venerdì 22 novembre sarà disponibile nelle piattaforme digitali FATA, il nuovo singolo del cantautore Enry-R, scritto e composto da Enrico Risaliti.

Registrato e mixato da Mathieu Grillo (Helicopter Studio), Fata parla dell’amore in una maniera naturale e senza inganni. Di come questo ci sorprenda nei momenti più complicati e ci aiuti sempre a ritrovare la speranza e la forza grazie alla sua magia. E’ un brano che porta calma e tranquillità, speranza e calore. Richiama, già a partire dal titolo, ai sentimenti delle favole che tutti conosciamo e che tutti amiamo.

Partendo dalla composizione al piano e voce, Enry narra delle sue esperienze attraverso testi, melodie e sentimenti che vengono dal cuore. Il pop melodico ed emozionale che ne risulta ricrea atmosfere alla Broadway ed un carattere cinematografico.

Come nasce il nuovo singolo e cosa rappresenta per te?

Fata nasce, come accade di solito per le mie canzoni, dalla composizione al piano e voce, e come espressione di alcune esperienze più o meno recenti. Il piano mi aiuta a creare armonie e melodie che derivano dal mio passato musicale e mi aiutano ad attraversare o ad esprimere alcuni stati d’animo. Le parole vengono normalmente in seguito e mi aiutano a trasmettere e raccontare. Questo ultimo singolo rappresenta la fine di un periodo difficile in cui, in seguito a molte esperienze sentimentali non andate bene e molte incertezze, tanti sforzi fatti lavorando su se stessi e sul proprio percorso, si è sorpresi dalla vita che proprio in quel momento buio ci fa il regalo più grande. È anche il mio primo brano in lingua italiana, quindi segna un nuovo debutto e dà certamente nuovi stimoli e una certa eccitazione.

Con quale musica sei cresciuto?

Diciamo che sin da piccolo sono rimasto in mezzo a due fuochi: da un lato ascoltavo suite per violoncello di Bach suonate quotidianamente da uno dei miei fratelli maggiori, mentre dall’altro lato a 11-12 anni già conoscevo per intero la discografia degli AC/DC ascoltata dall’altro mio fratello. Ho iniziato a studiare piano classico partendo dagli 8 anni, poi progressivamente ho studiato piano jazz e pop spinto dal desiderio di suonare cose più moderne dato dall’ascolto di band rock classiche come i Led Zeppelin che sono stati i miei primi veri idoli musicali.

Qual è l’esperienza artistica che ti ha formato e che ricordi con piacere?

Se posso vorrei parlare di due cose. Da un lato della prima canzone da me scritta che mi ha regalato una emozione unica. Infatti mi ha permesso di scoprire come il processo di scrittura e creazione musicale dia l’opportunità eccezionale di trasformare qualsiasi emozione bella o brutta che sia in qualcosa di unico e bello, generando ogni volta stupore e felicità. L’altro ricordo che porto sempre con me riguarda uno dei primi open mic a cui ho partecipato a Bruxelles, della connessione creata con il pubblico in quell’occasione e dell’adrenalina e del senso di libertà che ne sono derivati. Vorrei sempre ricreare questi sentimenti in tutti i miei show.

Prossimi progetti? 

Continuerò sicuramente a scrivere in italiano aggiungendo nuovi singoli a quelli lanciati finora, per poi arrivare a creare e lanciare il mio primo EP che includerà quindi un misto di brani in italiano e in inglese. L’obiettivo sarà poi di promuovere e portare in live il progetto il più possibile partendo da una festa di lancio per l’EP.

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