“Candele”, il nuovo singolo di Silvia Alibrandi, è una canzone al contempo accattivante e capace di far riflettere. Il testo, in modo poetico insegna ad essere sé stessi sia nel positivo che nel negativo, con le nostre qualità ma anche con i nostri, umani, limiti. Un simile e importante messaggio, forse apparentemente scontato ma, in realtà, sempre valido, profondo e utile, viene trasmesso mediante delle immagini che si presentano quasi fotografiche: permettendo alla mente degli ascoltatori più fantasiosi di viaggiare all’unisono con le orecchie.
Altrettanto raffinata è la scelta di immaginare sullo sfondo Roma, la città eterna come dovrebbe essere il lavoro che ognuno di noi compie su sé stesso. Quanto alle candele, che danno il titolo al brano, esse rappresentano, con un ulteriore tocco di classe, la cagionevolezza e il cambiamento. Del resto, per citare Romano Battaglia, la condizione umana è simile alla fiamma d’una candela: la cera si consuma, la luce si fa fioca, ma se crediamo in noi stessi non resteremo mai al buio.
La musica, un vivace, ben curato e simpatico pop rock, contribuisce ad alimentare il significato creando il giusto pathos, con un’alternanza tra parti più pacate ed altre più energiche. A dar vita a questa atmosfera contribuisce anche la voce di Silvia, partecipe e vigorosa, autentica.
D’altronde, stiamo parlando di un’artista che ha iniziato a studiare canto quando era ancora bambina, debuttando in uno spettacolo nel 2011; per poi diventare, altresì, speaker per Radio RID nel programma “Donne di oggi” e per Radio Vaticana in “Soundsnack Musicale – Speciale Musical”, nonché vocal coach presso l’Art Village, il Teatro Golden e il Teatro Brancaccio. Quindi, parliamo di una persona che, è proprio il caso di dirlo, ha fatto della voce una vera ragione di vita. E come ci insegna Giovanni Morassutti, il suono della voce umana è il più bello presente in natura, ma solamente se connesso con le emozioni: le quali, soprattutto in un progetto come questo, non possono affatto mancare.