Ramo 1 (1)

Ramo ci racconta il singolo “Chiedo aiuto!”

Benvenuto Ramo. In “Chiedo aiuto!”, condividi un’esperienza molto personale legata alla salute mentale. Come pensi che le tue esperienze abbiano plasmato la tua musica e il tuo approccio alla scrittura?

Ciao ragazzi e grazie per l’invito.

Sicuramente mi ha aiutato ad essere più personale e più “intimo”.

Sia nella scrittura che nel cantato, ora come ora, ho molta meno paura di raccontare ciò che penso o determinate situazioni. Prima mi facevo molto influenzare dal giudizio degli altri. Fattore che, infatti, per anni, non mi ha permesso di fare musica.

La collaborazione con Antonio “Naba” Martini ha portato a un’evoluzione del tuo sound. Come descriveresti il processo creativo in studio? Avete sperimentato con diverse sonorità prima di arrivare al risultato finale?

Per questo brano avevamo le idee molto chiare. Appena gli ho passato il brano puntavo di fare qualcosa di questo tipo.

La Musica Emo è specialmente condita dalla sofferenza, ed, oltretutto, è un genere che ho ascoltato spesso ed ascolto anche ora, quindi ci ho buttato dentro tutto me stesso.

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Naba, oltre a tutto l’arrangiamento, al mixaggio ed al master ha assecondato il mio “capriccio” di fare il brano in questa chiave.

Nel comunicato parli dell’importanza di rivolgersi non solo a professionisti sanitari, ma anche ad altre figure. Quali altre persone o situazioni ti hanno ispirato durante il tuo percorso?

Penso che per ogni problema ci sia una figura che possa aiutare ogni individuo a risolvere i propri problemi.

Nel mio caso mi riferivo specialmente agli psicologi che mi hanno seguito, ma anche ai medici.

Ovviamente ogni persona combatte una guerra diversa dalle altre persone, magari c’è chi ha bisogno di uno psichiatria, di entrare in un centro di disintossicazione, l’importante è aiutare se stessi a migliorarsi ed a guarire.

Hai menzionato che “Chiedo aiuto!” è un grido che avevi dentro da tempo. Come hai gestito questo bisogno prima di esternarlo attraverso la musica? La scrittura è sempre stata un rifugio per te?

La scrittura è sempre stata una valvola di sfogo, ma non sempre basta.

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Sicuramente comporre ha permesso a me di “sopportare” quello che avevo dentro, scrivere su un foglio non è sempre facile, ed, a volte, non è la soluzione completa, ma è comunque un primo passo per alleggerire i propri problemi.

Concordo quando si dice che la musica è una terapia, ma bisogna anche affiancarla alla cura giusta.

Quali sono le tue aspettative per l’uscita del singolo? Pensi che questa canzone possa aiutare altri a trovare il coraggio di chiedere aiuto?

E’ il messaggio che mi piacerebbe arrivasse.

Mi piacerebbe molto che qualcuno possa trovare anche in questo brano una somiglianza con la propria storia e prenderne spunto, non è una cosa scontata, ma una speranza che mi piace coltivare.