Immergersi nelle profondità di un amore intenso e ambivalente: Claudio Rigo racconta il nuovo singolo “Coralli”
In “Coralli”, Claudio Rigo esplora l’amore nella sua forma più intima e complessa, una dimensione in cui bellezza e fragilità convivono, come nel mondo sommerso dei coralli. Questo singolo è un viaggio tra nostalgia e accettazione, dove le emozioni risuonano come onde, increspandosi tra il desiderio di rivivere certi momenti e la consapevolezza delle ferite che ci hanno plasmato.
Ispirato da canzoni iconiche come “Love Of My Life” dei Queen, Claudio ci offre la sua personale visione di un amore che, anche se passato, continua a lasciare tracce indelebili.
In questa intervista, scopriamo il processo creativo dietro “Coralli” e il potere evocativo delle sue immagini.
In “Coralli” l’amore viene rappresentato come un’esperienza intensa e ambivalente. Qual è stata la scintilla che ha ispirato questo brano e cosa rappresenta per te questa metafora?
Claudio Rigo: “In Coralli ho cercato di esplorare l’intensità di un amore che è tanto bello quanto complesso. La metafora del mare e dei coralli rappresenta quel luogo intimo e profondo in cui immergersi con la certezza di avvicinarsi a qualcosa di incerto, forse pericoloso, ma unico e meraviglioso. I coralli sono fragili e preziosi, ma allo stesso tempo possono bruciare, tagliare, provocare dolore. Proprio come certi sentimenti che lasciano segni indelebili. La scintilla che ha dato vita a questo brano è stata la consapevolezza che, nonostante la difficoltà di lasciarsi andare completamente, a volte vale la pena perdersi, anche a rischio di farsi male. L’amore è fatto di contrasti, e questa ambivalenza è parte della sua bellezza.”
Hai descritto “Coralli” come una tua versione di “Love Of My Life” dei Queen. Cosa ti lega a quella canzone, e in che modo hai cercato di riflettere la tua personale visione dell’amore?
Claudio Rigo: “Love of My Life dei Queen è una canzone che mi ha sempre colpito per la sua purezza e la sua vulnerabilità, un inno a un amore che anche se ormai lontano continua a vivere nei ricordi e nell’anima. Con Coralli, ho cercato di riflettere la mia visione di un amore simile: qualcosa che rimane, che lascia segni, anche quando non c’è più. La mia versione dell’amore è fatta di momenti condivisi, di dettagli semplici ma intensi, di emozioni che riaffiorano, come quei coralli sommersi ma mai scomparsi del tutto. In Coralli ho voluto raccontare proprio questo a modo mio, un amore che è ancora lì, che non si spegne e che porta con sé una nostalgia potente e quasi inevitabile.”
Il mare e i coralli nel testo simboleggiano rispettivamente l’amore e la sua fragilità. Come nascono queste immagini e quanto trovi importante l’uso delle metafore nella tua scrittura?
Claudio Rigo: “Le immagini del mare e dei coralli sono nate dal desiderio di rappresentare l’amore in modo concreto e visivo, qualcosa in cui chiunque può immedesimarsi. Il mare è vasto e imponente, come le emozioni travolgenti di una relazione; i coralli invece rappresentano la fragilità nascosta, la parte delicata e preziosa dell’amore che rischiamo di ferire se non lo trattiamo con cura. Uso le metafore proprio per creare connessioni profonde con chi ascolta, per tradurre in immagini semplici ma evocative la complessità di certi sentimenti. Credo che la forza di una canzone stia anche nella sua capacità di evocare sensazioni attraverso simboli che ognuno può sentire vicini.”
“Coralli” esplora il desiderio di rivivere momenti preziosi nonostante le ferite del passato. C’è una relazione o un’esperienza specifica che ti ha ispirato questa canzone?
Claudio Rigo: “Sì, Coralli è ispirata da un mix di esperienze e di ricordi che ho vissuto e che porterò sempre dentro di me. Volevo raccontare quel tipo di legame che lascia segni indelebili, che ci fa crescere, ma che al tempo stesso ci richiama sempre un po’ indietro, verso un passato in cui ci siamo sentiti completamente noi stessi. È una canzone nata dal bisogno di dare voce a queste sensazioni, a questo intreccio di nostalgia e di accettazione delle cicatrici.”
Il brano è per piano e voce, una combinazione molto intima. Come hai costruito l’atmosfera musicale di “Coralli” per esprimere al meglio il messaggio e le emozioni del testo?
Claudio Rigo: “Ho scelto piano e voce perché volevo un’atmosfera semplice, intima, che permettesse al testo di emergere con tutta la sua intensità. Il pianoforte, con le sue sfumature e le sue profondità, dà voce a quei momenti, come se ogni nota risuonasse nel mare di emozioni raccontato nel brano. Ho cercato di creare uno spazio sonoro essenziale, dove ogni pausa e ogni respiro avessero peso, lasciando che la musica fosse il riflesso diretto dei sentimenti, senza filtri.”