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HOLY SHiRE – Fuori il nuovo album “Invincible”

La musica presenta l’impronta melodica dei precedenti lavori, ma con una maggiore apertura alle sonorità nu metal, la presenza caratteristica del flauto suonato da Kima e delle due voci femminili (Aeon – dragon vocals e Julie – Unicorn Vocals) e i testi legati al mondo fantasy, con Tolkien che rimane la principale fonte di ispirazione. La copertina è stata disgnata da theMaxx (batteria), come nei precedenti due album.

Il vostro nuovo album “Invincible” vede le suggestioni del fantasy perfettamente mescolate alle sonorità metal. Da dove nasce la volontà di elaborare un prodotto così complesso?

Perché, quando si ama molto qualcosa, come la letteratura fantasy o le colonne sonore orchestrali, il desiderio di fonderlo con la nostra musica che con il gruppo si crea diventa un’esperienza superiore e appagante sia a livello emozionale che di ricerca e sperimentazione sonora.

Qual è il singolo a cui siete più legati? Ci sono delle motivazioni personali alla base?

Possiamo dire che siamo molto legati a quest’album perché lo consideriamo un prodotto risultante da tutte e dieci le canzoni. Ognuna di esse ne svela una parte e ne mette in risalto sfumature differenti che insieme poi dipingono un unico quadro. Difficile esprimere la preferenza per un singolo perché credo sia un album da leggere nella sua interezza.

Lo scrittore Tolkien è stata sicuramente una grande fonte di ispirazione per voi. Cosa vi affascina della sua figura? Quali sono le opere a cui siete più affezionati?

Siamo affascinati dalla sua capacità immaginativa, evocativa e di scrittura. Che sia stato un genio nel suo genere è cosa nota come che per noi sia un’inesauribile fonte di ispirazione.

Sicuramente “Il signore degli anelli” è la sua opera più rappresentativa e quella che amiamo di più.

Da cosa deriva la scelta di inserire una breve divulgazione orchestrale nel vostro album? Vi siete ispirati alle sonorità dei film fantasy?

La musica orchestrale e classica è un coronamento melodico perfetto che armonizza e si intreccia con la durezza della musica metal e aiuta a proiettare l’immaginazione su diversi orizzonti e sensazioni che svelano un crossover anche emozionale e non solo di hardware strumentale.

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