“Affinità Elettive”, il nuovo singolo di Alessandro Santo, è un inno sincero ai veri rapporti di questo mondo. Il testo della canzone, che nel titolo riprende il quarto romanzo di Johann Wolfgang von Goethe, esalta, in modo diretto, la natura profonda e spirituale di tutte le tipologie di legame: che siano con un essere vivente, non per forza umano, ma anche con qualcosa di inanimato; purché, naturalmente, si stia parlando di una corrispondenza autentica. Questo perché l’attrazione giunge in modo inaspettato, in un certo frangente della nostra esistenza senza che la si possa prevedere né, tanto meno, comandare. Così come, per citare Fabrizio Caramagna, molto spesso non è possibile neanche spiegarla. Infatti, si tratta di una mescolanza di innocenza e sensualità, mistero e bellezza.
Quanto alla musica, abbiamo un brano orecchiabile e ballabile, ben strutturato, curato nei minimi dettagli e che entra facilmente in testa: una scelta, questa, che sicuramente può contribuire alla sua diffusione. Del resto, stiamo parlando di un polistrumentista, patito di musica sin da bambino, che si dedica alla produzione e all’arrangiamento nonché a insegnare la musica, storia inclusa, nella scuola dell’obbligo. La sua musica, derivata da un ottimo curriculum, non è ascrivibile ad un genere nello specifico, bensì può variare in base ai bisogni dell’artista, ottenendo ogni volta dei meritati apprezzamenti. Del resto, per citare John Laroche, l'adattamento è un processo profondo, e significa capire come prosperare nel mondo: un principio, il suddetto, che può senz’altro valere anche nella musica.
Concludendo, siamo davanti a un prodotto vivace e al contempo ricco di significato: due qualità, queste, che messe insieme possono senz’altro fare la differenza.