“Parole” è il singolo del compositore e cantautore Marco Forti

“Le parole sono firme d’ogni vita che passa…”

Parole” è un brano che riflette la vita di molti. Le parole di ogni giorno o quelle che ci accompagnano per anni. Quelle parole che ci danno conforto o quelle che non vogliamo ricordare perché ci fanno troppo male. Un brano che parla proprio di questo: entra in punta di piedi nel profondo, facendo caso ai dettagli e pone tante domande, in un’epoca dove si va sempre troppo di fretta, ma c’è chi non può correre e vive lo stesso e, magari pensa di più!

Le parole sono lo strumento di empatia per eccellenza. In che modo il brano vuole enfatizzare questo concetto?

L’enfatizzazione del concetto viene sottolineata dal ritornello quando dice di poter scrivere parole ma non di non riuscire a parlare e mi riferisco alla storia di Marco, di questo ragazzo (ormai uomo di quasi 40 anni), affetto da una malattia psicofisica, causata da un errore di un medico, durante un’operazione, in sala operatoria, quando Marco era piccolo. Marco non riesce a parlare però si “libera la testa e guarda altrove”, come segue il testo del brano per poi concludere dicendo che le parole rimangono impresse come delle firme in calce (<<le parole sono firme d’ogni vita che passa, passa il tempo, passa il giorno e passano le ore>>).

Da cosa è nato questo progetto? Vorresti che il tuo pubblico conosca la storia profonda del brano, per comprenderlo a pieno?

Il progetto è nato dal desiderio di “dare voce” a questo ragazzo, che si chiama come me, Marco. Ho conosciuto la sua storia casualmente, una sera, durante una festa di paese e lui era su quel palco, con sua madre, a presentare il suo libro, scritto per far conoscere questa storia, dietro la quale c’è ben altro, oltre la sua malattia! L’ispirazione è iniziata lì, da quel momento e ha continuato ad alimentarsi quando mi sono avvicinato a lui e alla sua famiglia, ai suoi genitori, venendo a conoscenza delle sue poesie e delle sue scritture. Dopo parecchi anni, ho deciso di far uscire il primo singolo “Parole”. Vorrei che il pubblico conosca profondamente Marco non solo per comprendere meglio il brano ma per tornare a dare il giusto peso e il giusto valore alla nostra vita, non dando tutto per scontato.

Qual è stato il punto di svolta nella scelta del sound?

Il punto di svolta del brano sta proprio nel sound semplice e contemporaneo, che si contrappone al tema duro, triste e “complicato da digerire”. Per entrare nel cuore delle persone bisogna essere diretti, “cauti” ma senza troppi giri di parole, a parer mio.

Secondo te, è opportuno recuperare l’importanza del senso delle parole? Come si può attuare un processo di “nuova sensibilizzazione” della società?

Potrei scrivere pagine e pagine per rispondere a questa bella domanda aperta. Di certo bisognerebbe recuperare nuovamente il senso di ESSERE UMANI E NON ESSERE SOLO “OMBRE” che si muovono su e giù per il globo a velocità supersoniche senza fermarsi un momento e dire “ma dove sto andando?” Penso che per attuare un processo di “nuova sensibilizzazione”, la volontà debba partire dall’alto ma certamente, come in ogni cosa, il piccolo può fare la differenza, soprattutto con la costanza e l’unione. Potrebbe risultare utopico, però soffermiamoci un attimo solo sul singolo, solo su noi stessi: Sarebbe bello fermarsi un momento da questa frenetica gara contro la nostra vita, senza importarci più su chi arriva prima ma fossilizzandoci su storie come quella di Marco, che è stato meno fortunato di noi ma è molto più felice di tante altre persone che invece hanno avuto tutto e non si accontentano mai! Conoscere persone come Marco per farci ritrovare il senso del nostro viaggio, il senso delle parole, il valore di tutto quello che abbiamo svalutato, nel tempo e ritrovarci infine il superfluo, nelle cose che abbiamo invece sopravvalutato.

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