“Ripartire nella speranza di capire finalmente che posto avere nel mondo.”
Come mai avete voluto rappresentare la doppia faccia fra ciò che si è e ciò che si vorrebbe essere? Sostenete che ogni essere umano si senta al centro fra questi due fuochi?
Il nostro pensiero è che gran parte dell’infelicità di una persona sia dovuta da questa lotta fra “questo sono io” e “ma perché non sono io”.
Qual è il brano dell’EP a cui siete più legati, quello che vi ha unito maggiormente?
Bella domanda. Li amiamo tutti ma di sicuro “Niente” è quello che più ci ha colpiti dopo il primo ascolto in studio. Subito abbiamo capito che sarebbe uscito come singolo.
Nel brano “Parte di me” avete deciso di inserire anche una riflessione sul tema dell’amore. Credete che i fattori esterni possano eclissare un sentimento così forte?
Certamente. Tolgono leggerezza al sentimento, lo avvelenano, ma lentamente di modo che poi quando cerchi di capire se continuare o meno sei confuso e annebbiato e non sai più che fare.
La struttura dell’EP è ciclica ma lascia sempre aperti degli spunti di riflessione. Da cosa deriva questa scelta particolare?
Una scelta istintiva e naturale. Abbiamo voluto dare al Disco una precisa identità, cercando di dare a chi ascolta la possibilità di capire il più possibile chi siamo.
