"Andrea" è il nuovo singolo di Raesta, cantautore pugliese ma di stanza a Roma che sta supportando il suo ultimo ep, "Fuoco di Paglia", anche con un buon numero di concerti.
Abbiamo rivolto qualche domanda al cantautore
Ciao Raesta, approfondiamo il testo di una canzone particolare come “Andrea”: come nasce?
C'è un addio, nei ritornelli. E in mezzo le ragioni. Andrea è stato uno dei primi amici a Roma. È stato un Cicerone. E parte del testo viene da alcune righe scritte per lui in occasione del suo matrimonio.
Perché l’hai scelta come singolo?
Ci sono molto legato. Musicalmente non è il brano più forte forse, ma la sua allegria contagiosa mi appaga. Inoltre ha un sound molto lavorato. Ciò che vorrei fosse il mio modus operandi futuro.
Che cosa ci puoi raccontare del tuo ep “Fuoco di paglia”, riascoltato qualche tempo dopo l’uscita?
Ascoltarlo mi riempie di emozione, perché sento quanta energia positiva ci sia dentro. L'eterogeneità dei brani mi aiuta anche a immaginare con libertà il proseguimento dei futuri lavori.
Qual è stata la tua esperienza lavorando con Michele Guberti e Manuele Fusaroli?
Lavorare con loro è stato divertente. Sono due professionisti e due artisti serissimi ma anche molto ispirati. È stato un onore vederli all'opera sui pezzi. Inoltre al Natural Headquarter Studio si respira un'aria di pace che aiuta la concentrazione su quello che si fa in studio.
Qual è stato il momento più significativo nella tua carriera musicale fino ad oggi?
C'è stato il riconoscimento del Premio Lunezia, con la finalissima a La Spezia, o la candidatura di "Biancalancia" alle targhe Tenco, la collaborazione con Clio, la cantautrice francese e la collaborazione con Francesco Di Bella. Tuttavia uno dei momenti più importanti è stato il fare ascoltare i brani a Riccardo Sinigallia e ricevere delle bellissime parole di incoraggiamento.