L’artista 7dev con il suo singolo “Vuoto Dentro”

Scopriamo news e curiosità in questa intervista

“Nasce per colpa di un periodo veramente buio della mia vita e di getto ho scritto il testo che parla appunto del mio passato difficile e di come ha influenzato la mia crescita emotiva. Il titolo l’ho scelto proprio perché in quel periodo buio avevo veramente un vuoto dentro di me che non riuscivo a colmare.” 7dev

Ciao Davis, perché il titolo “Vuoto Dentro”? Cosa si nasconde dietro la canzone?

Ho deciso di chiamarla “Vuoto Dentro” proprio perché il periodo in cui l’ho scritta avevo veramente un vuoto tremendo dentro di me che mi mangiava. Non sapevo più chi fossi, perché ero venuto al mondo. Mi facevo continuamente domande su domande sulla mia esistenza visto il brutto periodo che il destino mi ha riservato e che mi ha segnato soprattutto nel tempo e nella crescita. Ora per fortuna grazie alla musica questo vuoto un po’ si è colmato ma manca ancora tanto prima che se ne vada! È un mostro con il quale lotto ogni giorno, sto cercando di allontanarlo il più lontano possibile da me e la musica per fortuna mi sta dando una grande mano!

Un sound che trasuda originalità e personalità, ma anche con molti riferimenti ai grandi del passato, quando la musica rappresentava ancora l’apice dell’espressione umana evolvendo e condizionando l’intera società. Quali i tuoi riferimenti artistici che hanno aiutato la tua ispirazione nella tua musica?

Io ho iniziato a scrivere rap perché sono cresciuto con quello; quindi, il mio riferimento principale è tutta la scena rap italiana e americana. Poi presi per due anni lezioni di canto e da lì il mio mondo della musica si è espanso molto, ho imparato ad ascoltare più generi e a cimentarmi in molta roba nuova. È per questo che adesso faccio oltre che al rap anche il pop, sento comunque di avercelo nel repertorio quindi perché non buttarlo fuori tramite la musica?!

Quali sono state le tue fonti di ispirazione? Come nasce un tuo brano di solito?

I miei brani non nascono in studio, non sono quel tipo di artista che in cinque minuti scrive il testo e ha la canzone pronta. Io ho bisogno del mio spazio quando scrivo. Devo essere da solo e chiudermi in me stesso per trovare l’ispirazione giusta. Le cose che scrivo devono avere un senso, devono raccontare determinate situazioni; infatti, spesso passo le nottate a scrivere perché è il momento della giornata che preferisco, perché fuori è buio e non c’è rumore, il momento perfetto per mettermi giù ed entrare nel mio mondo.

Quali sono gli obiettivi da voler raggiungere? Cosa ti aspetti da questo percorso artistico e discografico?

Di obiettivi ne ho tanti. Il primo che vorrei raggiungere è quello di creare una numerosa cerchia di persone che mi ascolta e mi supporta ogni giorno e poi naturalmente sarebbe fantastico arrivare a firmare un contratto ed esibirmi in qualche live. La strada è ancora molto lunga, io ce la metterò tutta tramite la mia musica! Ora come ora non mi aspetto nulla, so solo che c’è ancora molto lavoro da fare.

Hai mai pensato di cantare in inglese cercando di oltrepassare i confini nazionali?

Sarebbe stupendo saper scrivere e cantare in inglese, purtroppo però non so fare nessuna delle due cose. A scuola diciamo che ero una frana in inglese, avevo la media del 3/4. Con la mia coach di canto abbiamo provato a fare qualcosa però faticavo molto, ma con il giusto lavoro si può arrivare anche a quello. Adesso però è l’ultimo dei miei pensieri, devo prima raggiungere altri obiettivi più importanti.

L’ultima parola a te, lasciaci un messaggio!

Lascio un messaggio molto sintetico ma fondamentale: Lavorare sodo, essere sempre se stessi e crederci sempre.

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