É uscito giovedì 9 novembre 2023 su tutte le piattaforme digitali il nuovo singolo firmato dai Lyvers, la band milanese la cui formazione è sconosciuta anche ai componenti stessi. Questo nuovo capitolo è un brano che si intitola “Valeria“, una disperata dichiarazione d’amore non corrisposto. Ispirato ad una storia vera, narra di un giovane che si invaghisce di una conturbante imprenditrice digitale la quale però non sa nemmeno della sua esistenza; per lei è solo l’ennesimo ammiratore disperato che manda foto del pisello nei messaggi privati. Narrato in prima persona dal punto di vista di lui, il brano mette in luce che, nonostante i numerosi vani tentativi di conquistarla, alla fine a Valeria interessano solo i clienti paganti.
Noi li abbiamo intervistati, partendo proprio da questa misteriosa Valeria, ed ecco com’è andata!
Chi è la “Valeria” che ha ispirato il vostro nuovo singolo?
Valeria è la storia di una crush, una ragazza incontrata ad una festa che ci è rimasta nel cuore. Nel testo abbiamo voluto raccontare un episodio che è accaduto nella stessa serata ad un nostro caro amico (John Connors) che ne è ancora folgorato.
E a chi di voi è successo di cadere in una “disperata dichiarazione d’amore” ultimamente? Vi confrontate mai sull’aspetto autobiografico delle vostre canzoni? Esiste questo aspetto?
La disperata dichiarazione d’amore è proprio ciò che ha ispirato Valeria, alla sopracitata festa l’abbiamo incontrata tutti in momenti diversi inconsapevolmente e ha sortito su ciascuno il medesimo effetto: colpo di fulmine irrimediabile. Cerchiamo di mettere sempre un po’ di vita vissuta nei nostri pezzi, non sempre esagerando o romanzando perché non c’è n’è bisogno; ed è esattamente ciò che è successo in Valeria. Come John abbiamo anche noi sfiorato la bancarotta con il suo OnlyFans e visto che i nostri conti corrente non sono così importanti come quelli dei Maneskin accettiamo donazioni; scriveteci in dm che ha pubblicato dei nuovi contenuti e siamo forti sostenitori della piccola imprenditoria digitale.
Ci raccontate come si svolge una vostra giornata in studio? Vi è mai capitato di avere visioni completamente differenti su ciò che stavate facendo?
Fortunatamente dopo anni siamo riusciti a trovare una nostra saletta in affitto (il Lyvers Mojo Dojo Studio Saletta); è sempre stata un’esigenza molto forte quella di non appoggiarci alle “salette a ore” perché ci piace prenderci il nostro tempo e ragionare sulle cose tutti insieme, se proprio dobbiamo pagare qualcosa ad ore preferiamo sia la camera di un motel.
Per questo motivo anche la creazione dei pezzi è assolutamente democratica (leggasi “la colpa è di tutti”), non abbiamo un processo definito, magari l’ispirazione ci viene da una battuta mentre cazzeggiamo, da un video stupido o da qualsiasi altra cosa. Allo stesso modo anche il processo di registrazione preferiamo mantenerlo “interno” per far sì che il risultato sia 100% Lyvers (e poi sono più i take dove scoppiamo a ridere che quelli finali, ad un tecnico di studio medio non reggerebbero i nervi).
Quale potrebbe essere una serata tipo con voi a Milano?
Preserata in saletta con noi a fare macello e jammare (magari ci scappa pure il feat.) e poi tutti a bere ovunque vi vada. L’importante è non bere se dopo si guida a meno che con guida non si intenda quella turistica.
Quando potremo ascoltare un vostro disco?
Speriamo di farvi sentire qualcosa quanto prima possibile, al momento stiamo ultimando le registrazioni.
Per rimanere aggiornati vi tokkerà seguirci sui socialZ.
(A meno che un’altra Valeria non decida di maritarci in una relazione poliamorosa togliendoci dalla mooseca)