É uscito venerdì 10 novembre 2023 su tutte le piattaforme digitali (in distribuzione Believe Digital) il nuovo singolo del progetto Varanasi dal titolo “Cattedrali per principianti“. Un nuovo capitolo che segue il precedente singolo “Lucy” per la band che nasce dalle ceneri dei Japan Suicide e che prosegue il suo percorso verso un nuovo album in uscita quest’autunno in collaborazione con l’etichetta I Dischi Del Minollo, qui convivono influenze che derivano dal cantautorato rock italiano degli anni Novanta e vibes di oscurità post-punk.
Noi abbiamo deciso di farci raccontare tutto di loro, dal nome alla loro ambizione più grande, che ha a che fare, abbiamo scoperto, con gli Afterhours.
Come mai avete scelto il nome “Varanasi”?
C’è stato uno spareggio con Malevič, il pittore, e ha vinto Varanasi, che richiama Varanasi baby degli Afterhours e che simbolicamente tiene insieme un senso di rovina e di splendore che vorremmo rispecchiasse la nostra musica.
Come riassumereste il vostro percorso dalla pubblicazione del vostro primo EP come Varanasi? Pensate sia più difficile emergere dalla scena, da quando avete iniziato a suonare?
Non sappiamo se sia più difficile, emergere è sempre un obiettivo che una ristretta minoranza può centrare; forse viene pubblicata più musica rispetto al passato e quindi anche solo essere ascoltati può essere più difficile, ma il gioco è questo. L’EP doveva essere un rapido passaggio al nuovo progetto, idealmente avremmo voluto pubblicare il disco tra 2021 e 2022. Per riassumere è stata un’attesa prolungata.
Avete voglia di parlarci del vostro percorso artistico sinora? Come avete iniziato a suonare? E come avete capito che avrebbe fatto per sempre parte della vostra routine?
Abbiamo iniziato singolarmente da adolescenti, nei primi anni di scuola superiore. Poi ci siamo conosciuti per formare una band passati i vent’anni. Dal 2010 abbiamo cominciato a pubblicare dischi e sono arrivati anche altri elementi. Forse il disco del 2015 We die in such a place è stato determinante, nel senso che oltre a essere stato apprezzato ci ha permesso di suonare spesso e ci ha dato una certa sicurezza del fatto che in ogni caso i nostri sforzi avevano un senso; che anche senza avere quello che si definisce successo ci ha fatto conoscere molte persone nei posti più disparati che continuano ad ascoltare i nostri dischi; e infine è stato quello in cui abbiamo preso coscienza di cosa significa fare un disco in tutti i suoi aspetti e ci è piaciuto.
Il rock e le chitarre sono passate di moda?
Il rock non è più centrale nel mondo della musica leggera, cosa anche normale, ma rimane un genere tra i più ascoltati e per fortuna è anche cambiato nel tempo. Poi nessuno può sapere cosa succederà. Anche noi con le chitarre ci andiamo cauti.
Ambizione massima per il progetto Varanasi?
Fare un disco memorabile come Anima latina o Hai paura del buio?