Ciao Al Vox, la tua musica presenta influenze gipsy e folk. Come hai sviluppato la tua sonorità e come si lega al tema del nuovo mini EP “La Ballata di Christiane”?
Ciao ragazzi, come sapete, non tratto un solo genere. L’esistenziale c’è ma tra me e me ho detto “Qualcosa di acustico?”. Ed ecco a voi il progetto.
Cosa credi che queste influenze musicali apportino alla tua musica e alla narrazione delle storie?
Si, la scelta acustica la trovo azzeccata per queste due storie che vengono narrate.
Come pensi che questa varietà di suoni arricchisca l’esperienza dell’ascoltatore?
Se è intenzionato a seguire il mio percorso, tornerà anche indietro, e capirà il fattore eclettico che mi porta a sperimentare diverse sonorità.
Qual è il significato più profondo de “La Ballata di Christiane” per te come artista?
Narro di una salvezza esistita e può essere solo che di esempio per chi soffre.
Come ti senti riguardo al fatto che la tua musica possa ispirare riflessioni e discussioni sulla società e sulla condizione umana?
Onorato di aver portato all’attenzione tutto ciò. Il dialogo e il confronto sono alla base del cambiamento.
Come vedi il tuo ruolo come cantautore nel portare avanti conversazioni importanti attraverso la musica?
Sono solo uno che non vuole stare troppo zitto. E chi vuole unirsi, mi contatti.