Cowboys, praterie, camicie di flanella... e una buona dose di chitarre punk rock. I MaveriX fanno un genere che loro chiamano cowpunk, e che si può a grandi linee riassumere con la descrizione qui sopra. Sweet Alberta è il loro singolo d’esordio, ma i tre componenti della band hanno già una lunga esperienza musicale alle spalle. I nomi di riferimento sono importanti tanto quanto variegati: Social Distortion, Johnny Cash, Creedence Clearwater Revival, Green Day. E allora leggendo questi nomi non sorprende che il brano sia caratterizzato allo stesso tempo dalla presenza del punk rock californiano unita ai singalong da pub e a riff country-western. Ecco cosa ci hanno raccontato!
Partiamo dal principio: perché MaveriX, e perché la X maiuscola a fine parola?
La scelta del nome per il nostro trio è stata davvero difficile: avevamo già dei pezzi pronti e la voglia di presentarci finalmente sui social, ma non riuscivamo a trovare una parola che rappresentasse noi e il nostro genere. Drago, grande fan del film Top Gun, è arrivato con l'idea di chiamarci con il nome di battaglia del protagonista. L'idea c'è piaciuta subito perché il nome suona bene, è semplice e orecchiabile e, oltre a indicare delle persone anticonformiste, ha anche una connotazione country: il maverick, infatti, in gergo cowboy è un capo di bestiame molto pregiato. Volevamo rendere il nome un po' più particolare e adatto alla nostra anima punk rock; quindi abbiamo deciso di usare la X finale e di tenerla maiuscola per sottolineare il fatto che non siamo i soliti country boys ma abbiamo quel "fattore X" in più.
Da dove è venuta l’idea di suonare “cowpunk”? Ci sono altri gruppi magari esteri che fanno questo genere o è una vostra invenzione?
È stata quasi un'evoluzione fisiologica: tutti e tre abbiamo un background punk rock e un debole per la country music. Niccolò ha anche suonato in una formazione country dal nome The Hickeys per diversi anni. E quindi, dopo un paio di prove di ricognizione a suonare qualche pezzo dei Green Day, ci è venuta l'idea di unire i due generi e creare qualcosa di originale. Il nome cowpunk è un termine che gira già nella scena ma le band che lo usano si possono contare sulle dita di una mano.
Nella vostra biografia leggiamo che il vostro cantante e chitarrista Niccolò ha veramente vissuto nell’Alberta: cosa si porta di questa esperienza e in che modo questo ha influito sui MaveriX?
Niccolò ha vissuto per poco più di un anno nella città di Calgary e ha avuto modo di viaggiare e godere appieno della vita in Alberta. Sicuramente si porta dentro dei bellissimi ricordi e un po' di nostalgia per i posti che ha visto e le persone che ha conosciuto. L’esperienza canadese ha influito certamente sui gusti musicali sia per alcune band locali che sono servite d'ispirazione, sia per la parte country, perché l'Alberta è una provincia in cui ancora esistono i cowboys e con stazioni radio dedicate a questo genere musicale.
Qual è il messaggio principale che volevate esprimere con il vostro singolo Sweet Alberta?
Con Sweet Alberta abbiamo voluto subito rendere chiaro chi siamo e qual è il genere che contraddistingue i MaveriX: in questo pezzo c'è tutto ciò che ci rappresenta! Dai riff che strizzano l'occhio al western, alle strofe in stile punk rock melodico fino ai ritornelli sornioni da singalong nei pub. Essendo un pezzo che già in fase embrionale dava l'idea di essere molto promettente, Niccolò ha deciso di scrivere un testo dedicato all'esperienza canadese, un'idea che già ronzava in mente da un po' ma che necessitava della giusta atmosfera.
Com’è un concerto dei MaveriX? Descrivetecelo provando a farci vivere l’esperienza che portate dal vivo.
Dal vivo sprigioniamo la nostra vera essenza punk; siamo un trio con un notevole impatto sonoro. Al momento le nostre venue consistono di pub e piccoli club, quindi i nostri live sono delle esperienze piuttosto intime a base di birra, sudore e divertimento: ci conosciamo da un sacco di anni, anche prima di suonare insieme, e l’affiatamento sul palco lo si può notare!
Come si posizionano i MaveriX rispetto ai vostri precedenti progetti a livello di sound e di attitudine?
I MaveriX per noi sono la band della maturità: arrivati a questo punto della nostra carriera musicale abbiamo fatto diverse esperienze e sappiamo bene cosa vogliamo sia in fatto di sound e di attitudine. Sicuramente siamo arrivati a mettere il divertimento davanti a tutto, vogliamo che il nostro sia un sound asciutto e semplice ma allo stesso tempo allegro e d'effetto.
Come avete incontrato l’etichetta Rocketman Records e come avete deciso di collaborare?
Parlando del nostro nuovo progetto con degli amici musicisti, loro ci hanno fatto il nome della Rocketman Records dicendo che l'etichetta sarebbe potuta essere interessata al nostro genere musicale. Li abbiamo contattati e dopo un breve incontro nel loro studio di registrazione a Milano, abbiamo deciso di dare il via a questa collaborazione.
Al di fuori dei MaveriX, che persone sono i MaveriX?
Siamo persone semplici, gente di campagna! Scherzi a parte, siamo gente a cui piace passare la serata al pub con gli amici, andare a vedere concerti o fare tutto ciò che ha a che vedere con la musica. Inoltre Niccolò è un appassionato di montagna, Teo ha il pallino per le piante e i viaggi in moto, Drago invece è un intenditore di whisky e sigari cubani!
Avete già in programma qualche altra uscita dopo Sweet Alberta?
Siamo appena stati in studio con Rocketman Records a finire di registrare il nostro primo disco e si prevede l'uscita di un altro singolo verso settembre, il quale precederà il disco intero che sarà fuori per ottobre. Il brano ancora non è stato deciso ma ne sono stati individuati un paio con grosse potenzialità! Perciò… state in campana!