Fuori “Limerence”, nuovo singolo dell’artista Sclaice sui principali stores digitali e nelle radio in promozione nazionale. Una produzione impeccabile che viaggia dal rap al jazz e vanta il featuring di uno dei migliori sassofonisti jazz del texas: Fulton Turnage. Scopriamo qualcosa di più sul mondo musicale di Sclaice in questa intervista.
Ciao, come e quando prende vita il progetto Sclaice?
Il progetto Sclaice prende vita nel 2008, dopo una lunga formazione musicale come batterista, maturata durante il periodo preadolescenziale, suonando in vari gruppi di insieme. L’idea di produrre contenuti hip hop in chiave jazz moderna e generi affini, nasce da una mentalità che ha come obiettivo di raccontare la realtà e le sfumature che la circondano.
Quali sono le tue fonti di ispirazione?
Le mie fonti di ispirazione che alimentano le mie composizioni sono le esperienze quotidiane, la società che ci circonda, a volte anche l’attualità, la politica, la cultura, la vita di strada e l’arte in generale. La creatività secondo me la si può trovare ovunque, sta a noi riuscire a coglierne il senso e trasformarlo in musica e parole.
C’è differenza tra ciò che ascolti e ciò che in realtà componi e canti?
La differenza è evidente, in termini musicali se da un lato l’ascolto è il canale input per catturare più contenuti possibili da cui potersi ispirare, dall’altro la composizione di un brano e la scrittura di un testo è il canale output per esprimere il proprio punto di vista.
Elencaci cinque artisti che hanno influenzato il tuo sound.
Gli artisti della scena Hip Hop che hanno caratterizzato il mio sound sono una playlist infinita, ma se devo sceglierne 5 in particolare della old school, sono sicuramente The Roots, Eric B & Rakim, A Tribe Called Quest, Sangue Misto e Articolo 31, con quest’ultimo gruppo ho avuto modo di collaborare con DJ Jad, presente nel mio nuovo lavoro “Reset”.
Che cosa ne pensi della scena hip hop italiana attuale?
Penso che la scena Hip Hop attuale nell’ultimo decennio, abbia avuto un’evoluzione sia culturale che musicale, l’era digitale ha senza dubbio facilitato la comodità di creare contenuti, e quindi questo ha fatto in modo che la produzione fosse alla portata di tutti. Questo non vuol dire che la capacità produttiva venga meno, oggi è diventato tutto più accessibile, ma allo stesso tempo bisogna sapersi adattare, avendo un’idea definita ed efficace per saperla sviluppare.
Chi vorresti ringraziare per chiudere questa intervista?
Ringrazio voi in primis per l’intervista, i miei collaboratori in particolare Nicola Alampi, il regista Federico Mannato che ha girato tutti i video dei singoli ufficiali, l’etichetta Trumen Records gestita da Roberto Di Stefano, l’ufficio stampa Comdart di Selene Grandi, e tutti gli artisti che hanno preso parte al nuovo album “Reset” in uscita il 12 maggio 2023, sul mio sito ufficiale e su tutte le piattaforme digitali.