Unknown

SYBERIA: LA SVOLTA NEW ROMANTIC DELLA NEW WAVE

Non sembra ma si tratta di una band tutta made in Italy, la cui ascendenza New Wave che trae ispirazione dallo scenario musicale internazionale anni ’80, assume sembianza ora New Romantic, ora Darkwave… Un motivo musicale quest’ultimo che ha una sua ragione non solo per le sonorità, ma soprattutto per le atmosfere richiamate.

Sonia- Inizialmente il New Wave che caratterizza il vostro genere assumeva suoni molto vicini al Post Punk con un’atmosfera pressoché gotica. Poi con il tempo vi siete avvicinati ad un genere definibile appunto New Romantic e Synth Pop. Cosa vi ha portato a tale cambio di direzione?

Janko – Inizierei precisando che la musica New Wave nasce dalle ceneri del Post Punk, un genere che susseguì al Punk mostrando più che altro la sua parte più melodica e intimista. La New Wave, la cui sorella più oscura e drammatica era la Darkwave, elaborò stili eleganti e armoniosi che successivamente nella sua frangia più romantica e poetica fu etichettata come New Romantic. A metà degli anni ottanta queste sonorità finirono spesso per esser fuse tra loro e/o con altri elementi, e fu così che nacque il Gothic Rock che estremizzò il concetto di Darkwave rendendolo più duro, e il SynthPop che invece spopolando nella musica mainstream abbracciava musica Pop, talvolta anche ai limiti della Dance, usando massicciamente i sintetizzatori.

Quando ho iniziato a scrivere quelle che sarebbero poi diventate le prime canzoni del progetto ero solo e usavo comporre le musiche partendo dalla chitarra elettrica, a cui in un secondo momento aggiungevo una metrica vocale e infine un testo. Morris Kane entrò come primo membro della band e apportò i suoi arrangiamenti di basso, a cui seguirono quelli di Sergi Lancelong per la batteria il cui stile era molto Punk old school.

Il mio stile di scrittura molto malinconico e romantico, unito alla mia chitarra e al resto della band, assumeva connotati riconducibili al Post Punk e al Gothic Rock, soprattutto quando in seguito dovetti passare al basso per la defezione di Morris Kane, e alla chitarra arrivò Paul Cardy, un ragazzo di Leeds con un sound molto groovy.

Purtroppo non ero pienamente soddisfatto del risultato ottenuto e non vedevo i ragazzi pienamente in linea con la mia idea musicale così pur rischiando tantissimo licenziai tutti e ricominciai da zero arruolando il mio migliore amico Tommy Rock, un musicista sopraffino di Shrewsbury che entrò subito in sintonia con me. Decisi di accantonare la ruvidezza del Punk e del Rock sostituendo la base ritmica della chitarra con sintetizzatori e tastiere. In breve abbandonai anche la batteria acustica in favore di una batteria elettronica per donare maggiore freddezza al nostro sound, ma il batterista di allora, Steve Sopran, non accettò questo cambio e così fu sostituito da Alex Lucars, un ragazzo olandese con cui abbiamo subito trovato molto affiatamento di fatto sancendo una piccola mutazione sonora che ci ha portati maggiormente verso lidi New Wave e New Romantic e successivamente SynthPop.

Ed ecco allora come la scrittura dei brani ben si inserisce in questo panorama musicale eterogeno ma allo stesso tempo ben definito, dove le sfumature diventano chiaroscuri immaginifici e dove la suggestione acquisisce le diverse sfaccettature apportante da suoni sintetici, espressivi e accurati, tesi a comunicare l’astrattezza di un tempo controverso e la volontà di estromettersi da esso, trovando nuovi spazi, nuovi mondi, nuovi contesti preso cui la mente possa davvero estinguere le impurità quotidiane e ritrovare nello spazio siderale un nuovo modo per appropriarsi di se stessa…

 

Sonia Bellin

Condividi questo articolo