Quante ninnananne abbiamo perso amore?

Ninnananna dà voce alla gestione del piano emotivo che, quando si trova a vivere esperienze conflittuali, tende ad attivarsi automaticamente, nutrendo e amplificando gli stati interiori di disagio o sofferenza. L’approccio descritto con “Ninnananna” parla invece di un dolce e amorevole accompagnamento da parte della coscienza, che invita la personalità a mollare la presa, per abbandonarsi fiduciosamente al fluire dell’esistenza e fare esperienza diretta dell’apertura di cuore: un moto interiore di espansione e di contatto consapevole con la Bellezza in cui ogni attrito scompare. È un brano che vuole stimolare lo sviluppo di un nuovo modo di affrontare eventi dolorosi o difficili, che non giungono mai “a caso” o fine a se stessi, ma che possono essere riconosciuti come preziose occasioni per evolvere consolidando sempre maggior consapevolezza di sé. Ecco, allora, che gli spaventosi temporali interiori diventano l’occasione perfetta per lavarsi di dosso tutto ciò che appesantisce, recuperare sonni tranquilli e permettere alla luce del sole di illuminare ogni traccia oscurità.