Dall’1 aprile 2022 è disponibile in rotazione radiofonica e su tutte le piattaforme digitali “Something Better”, il nuovo singolo di MC Groove vs Cicco Dj. Il singolo racconta la sensazione di disperazione, smarrimento e scoraggiamento in cui chiunque di noi può sprofondare dopo un fallimento o un forte dispiacere e del supporto che, in questi momenti, la compagna o il compagno tenta di dare alla persona amata, standogli accanto e cercando l’amore dell’altro anche attraverso il contatto, spronandolo e persuadendolo che c’è qualcosa di meglio che lo attende e che può ancora riuscire a realizzare i propri sogni. È un invito a non mollare mai e a non farsi sopraffare dai momenti bui che si presentano nel corso della vita.
Si tratta di un brano pop-dance che presenta sonorità acustiche, chitarra classica e pianoforte, nelle strofe per poi sfociare in un ritornello con sfumature future-rave e con un sapore rock.
Ecco cosa ci hanno raccontato i Mc Groove!
Come nasce la vostra collaborazione con Sound Management Corporation?
In passato abbiamo realizzato alcune produzioni musicali che sono uscite su diverse etichette, italiane e straniere. Ad essere sincero non mi sono mai sentito a mio agio. Era come se ci rendessimo conto di essere un po’ presi in giro… Sono sempre andato alla ricerca di nuove case discografiche, deluso dalle precedenti esperienze. Addirittura una etichetta di Napoli, di cui non farò il nome, dopo averci pubblicato due song, ci plagiò nel vero senso della parola, facendo uscire a nome loro un brano che, a tutti gli effetti, era il nostro.
Abbiamo vinto la causa legale in tribunale ma non abbiamo mai ricevuto un risarcimento (almeno simbolico). La casa discografica chiuse e si risolse tutto in una bolla di sapone. La ricerca di persone con cui poter lavorare da un punto di vista discografico si è arrestata quando, nel 2016, ho conosciuto telefonicamente Daniele Cicco, in arte Cicco DJ, titolare della casa discografica Sound Management Corporation. Mi è sembrata una persona apposto e da allora la nostra collaborazione si è andata via via rafforzando nel tempo.
Il ruolo di un’etichetta è cambiato in questi anni? Come?
Forse non sono la persona più adatta per rispondere a questa domanda. Probabilmente il mio amico Cicco DJ potrebbe raccontarci come ha vissuto la sua evoluzione imprenditoriale, come titolare di una società discografica, in questi anni. Personalmente mi sento molto più vicino all’aspetto artistico che a quello di gestione. Sono molto più propenso a suonare nel mio studiolo, o magari dal vivo, che curare aspetti manageriali. Ad ogni modo credo che l’industria discografica abbia subito una evoluzione dal punto di vista della fruibilità della musica essendo tutta la musica del mondo a portata di tutti grazie al mondo digitale di Internet.
Tuttavia ripenso con malinconia ai tempi passati in cui acquistavo vinili e quando pubblicavano su vinile le mie prime produzioni. Poi col passaggio al CD e alla sua qualità digitale, iniziò una sorta di rivoluzione, ma c’era ancora il contatto con il supporto fisico, da leggere, ascoltare e da osservare. Ora con Spotify, Youtube, Amazon, Google Play, Itunes, ecc., tutto è cambiato ma persiste ancora, in ambiti settoriali, la stampa di Vinili e CD. Non credo che si tornerà mai indietro, ovviamente, ma CD e Vinili sopravvivranno.
Negli ultimi due anni, inoltre, a causa del covid si sono drasticamente azzerati gli introiti dovuti a eventi live ma, al contempo, è sensibilmente aumentata la fruizione della musica on line con conseguente aumento dei ricavi della industria discografica.
Cosa rimpiangete del periodo delle compilation Hit Mania?
Hit Mania è un noto marchio musicale nato in Italia con la prima compilation uscita nel 1993. In quegli anni fu un grande successo con centinaia di migliaia di copie vendute e con all’interno tutti artisti internazionali affermati nel mondo della musica dance e pop-dance. In quel periodo io stavo ancora finendo il liceo, suonavo la batteria in diverse band rock, blues, hard rock e non mi ero ancora avvicinato al mondo della musica elettronica.
L’incontro con la musica da club avvenne successivamente e conseguentemente decisi di provare a produrre musica mia senza l’aiuto di altri musicisti. Avevo circa 18 anni quando capii che la sola batteria come strumento musicale non riusciva ad appagarmi completamente. Ora sono 6 anni che pubblicano costantemente miei brani sulle compilation di Hit Mania ma ovviamente le vendite non sono quelle di una volta. Del resto, e ci tengo a precisarlo, io non percepisco royalties dalle vendite. Gli unici introiti sono legati al diritto d’autore. Ma io non faccio musica per denaro quindi va bene così!
Cosa significa collaborare con un membro esterno al progetto Mc Groove? E, nello specifico, com’è stato lavorare con Cicco DJ?
Il fulcro del progetto MC Groove siamo io e Carmela ma, come precedentemente accennato, ci avvaliamo del contributo di diversi nostri amici con collaborazioni di vario tipo per qualche nostro brano. Mi piace molto lavorare da solo e creare le fondamenta del brano con una solida batteria e un basso ben definito. Poi procedo con l’armonia.
Solitamente, a questo punto decido se è il caso di continuare il brano in completa solitudine o se magari posso avvalermi di collaborazioni esterne. Nel caso della collaborazione con Cicco Dj è stato molto facile trovare elementi in comune che piacciono a me, Carmela e Cicco DJ. In sostanza la nostra collaborazione durante il periodo del covid si è rafforzata trascorrendo ore e ore al telefono, in video chiamata, interfacciandoci come se stessimo nella stessa stanza a produrre, di fatto, il brano insieme.
Come si fa a vivere di musica oggi?
Non saprei, è davvero difficile. Lo vedo con molti miei amici musicisti che hanno dovuto abbandonare il loro sogno ed hanno deciso di entrare in Scuola come docenti di Musica, il che fa loro onore, ma mi chiedo se non facessero i Professori come farebbero a sostenersi? Io personalmente sogno di vivere di Musica da quando avevo 14 anni quando iniziai a suonare la batteria. Ero bravino e con un paio di band rock blues suonavamo nei pub durante tutti i fine settimana.
Ci davano 50.000 lire a serata per ogni musicista. Per un ragazzino non era niente male. Tuttavia sono sempre rimasto con i piedi ben piantati per terra, consapevole che sarebbe stato difficilissimo e, pertanto, decisi di conservarmi sempre una doppia possibilità: lo studio e il lavoro e, come hobby, la musica. Sono 20 anni che sono Geologo libero professionista e musicista per passione. Se poi un domani il futuro mi riserverà qualche bella sorpresa, saprò raccoglierla.
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