lostinwhite

intervista con i Lostinwhite ecco cosa ci hanno raccontato

Uscito il 24 settembre e disponibile in rotazione radiofonica e su tutte le piattaforme di streaming “UNSTABLE” (Irma Records), brano che anticipa e dà il titolo al prossimo album dei LOSTINWHITE.

UNSTABLE”, nuovo brano dei LOSTINWHITE, parla in modalità super-energetica dello stato d’animo altalenante tra il senso di liberazione e la malinconia dopo la rottura di una storia d’amore. Lo fa con una sonorità jazz-funk a bpm elevati e con un ritornello che allenta la tensione quando la/il protagonista percepisce la libertà e il futuro. Il bridge con venature disco-funk incalza invece i dubbi e la paura del nuovo.

Ecco cosa ci hanno raccontato i Lostinwhite nell’intervista

Qual è il significato di Unstable?

Il testo di Unstable è stato scritto riferendosi a una situazione di alternanza di sentimenti alla fine di una storia: da una parte la malinconia, dall’altra l’affacciarsi di una vita nuova; nell’insieme il tutto porta a un piccolo filo di pazzia.

Qual è la vostra formazione attuale quando vi esibite live?

Dal vivo siamo in sei: Arki Buelli e Roberto Gherlone, basso e batteria, costituiscono la foundation del nostro groove; Andrea Fazzi e Vittorio Bianchi, chitarra e Fender Rhodes, si occupano della parte armonica e dei riff; ad Angelo Peli (sax e flauto) è affidata buona parte dei soli; la nostra fantastica voce solista è di Sofia Anessi.

Come è stata la vostra collaborazione con Angelo Peli ai fiati?

Angelo Peli ha un rapporto particolare con me, perché è stato mio insegnante ed avevamo già suonato insieme negli anni ’90. Angelo è un musicista molto esperto, di estrazione jazzistica ma con un trascorso anche nell’intrattenimento musicale più pop. Una sicurezza oltre che un piacere personale nel condividere questo progetto.

Leggi anche:  crater(e) è il nuovo singolo di Giulio Fagiolini

Cos’è cambiato dalla pubblicazione del vostro primo EP nel 2015?

E’ cambiato moltissimo. ON THE RHODES era concepito come un punto di partenza per sperimentare la mia scrittura, ed in ogni pezzo c’erano diverse “ospitate” di amici e colleghi.
Quando abbiamo cominciato a suonare live si è delineata pian piano la formazione attuale, che è stata calamitata nel progetto per affinità musicale.

Com’è stato il vostro primo incontro con America?

Ho incontrato America, nome d’arte di Sofia Anessi, nella scuola in cui insegno. Aveva solo dodici anni, ma la sua capacità interpretativa, le doti naturali e la propensione allo studio mi hanno fatto capire che sarebbe diventata una bravissima cantante. Nel 2018, a diciotto anni, era già la solista nel nostro EP “MATTERS OF TIME”

Di quale film potrebbe essere colonna sonora, il vostro ultimo singolo?

Come ha intuito il regista del videoclip, che ha valorizzato le sfumature più funk di Unstable, direi Kill Bill

Cosa c’è nel futuro dei Lostinwhite?

Sarà importante recuperare la dimensione live; nel frattempo è in uscita l’album per IRMA Records e ci sono già in cantiere nuovi pezzi da proporre alla mitica etichetta bolognese.